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Vjesnik - 1 ottobre 1988
ZAGABRIA (12) IL CONGRESSO DEL PR

"E' NECESSARIO RISCHIARE IL NUOVO, LA VITA"

VJESNIK - ZAGABRIA - 1 ottobre 1988

SOMMARIO: La traduzione dei due schede su Marco Pannella e il Pr che accompagnano l'intervista con Pannella pubblicata dal primo quotidiano croato, "VJESNIK" nel suo inserto settimanale, sabato 1· ottobre. L'inserto si occupa di argomenti politici ed economici ed è molto seguito e prestigioso.

(RADIKALNE NOVOSTI a cura di MARINO BUSDACHIN e SANDRO OTTONI - hanno collaborato: MASSIMO LENSI, FULVIO ROGANTIN, PAOLA SAIN JAN VANEK, ANDREA TAMBURI - TRIESTE, 1 gennaio 1989)

Chi è chi

Marco (il suo vero nome è Giacinto) PANNELLA, nato 58 anni fa in Abruzzo, è senza dubbio il personaggio politico più originale del dopoguerra. Fondatore ed indiscussa autorità morale del PR (anche se non è più formalmente il suo leader), Pannella mette nella realizzazione delle idee radicali una quantità enorme d'energie, di creatività ed esuberante eloquenza - evidentemente anche in questa intervista.

Di professione legale, ha esercitato però solo per un breve periodo. E' stato pure operaio (in una fabbrica di calzature in Belgio), giornalista (in Francia ed Italia) ma soprattutto un politico appassionato senza orari di lavoro. Non è sposato, almeno formalmente, non sa guidare la macchina, fuma tre pacchetti di sigarette al giorno ed il suo punto debole è la buona cucina. L'elenco delle sue idee politiche lucide, controverse ed addirittura scioccanti, è infinito. Grazie ad esse ha ottenuto una popolarità enorme; con essa anche le sprezzanti battute dell'establishment politico italiano che a volte lo definisce ``commediante da circo'', cioè indegno di far parte della rispettabile cerchia degli statisti. Non lo amava soprattutto il serio leader del PCI Berlinguer ed oggi lo ama forse ancor meno il serio segretario socialista Craxi.

Per un lungo periodo, la particolarità della lotta politica di Pannella sono stati i digiuni. I radicali sostenevano che ha messo in questo modo più volte a repentaglio la sua vita, mentre gli avversari dicevano che di nascosto mangiava gli spaghetti. Per questioni politiche è stato processato un centinaio di volte (!) e solo una volta condannato a pagare una multa. Dalla cassa del partito prende solo una ventina di milioni l'anno, che è addirittura meno di ciò che prende un corrispondente, notoriamente mal pagato del ``VJESNIK'' (il quotidiano su cui si scrive n.d.t.), a Roma.

Cosa è cosa?

Il PR è nato nel '55 dalla scissione dell'ala di sinistra del Partito Liberale. Dopo una sostanziale sparizione dalla scena politica italiana, si è rinnovato negli anni '70 sotto l'influenza di Marco Pannella.

Il PR non è numericamente forte per iscritti e voti (al massimo ha ottenuto il 3,3% alle elezioni parlamentari del '79 ed europee dell'84) ma è forte per l'influenza sull'opinione pubblica. Tale influenza il PR l'ha raggiunta con numerose iniziative referendarie - i referendum sono una caratteristica della democrazia italiana e possono solo abrogare leggi o norme. Riaffermano il loro orientamento ``libertario e socialista'' i radicali si sono impegnati, con i referendum, per l'estensione delle libertà, soprattutto per gli strati più esposti come donne, affamati e vittime della violenza di Stato e delle ingiustizie della giustizia.

Con l'ultimo congresso (Bologna, gennaio '88) i radicali hanno segnato alcuni punti di svolta decisivi: cercano di trasformarsi da un partito politico classico in movimento transnazionale e transpartitico.

Per questo chiedono iscrizioni al di fuori dei confini italiani e consentono, anzi difendono la doppia tessera: del partito ``nazionale'' e del movimento radicale. Contemporaneamente rinunciano a partecipare alle elezioni parlamentari e con esse al finanziamento dello Stato (che ogni partito riceve in base ai risultati elettorali).

I radicali hanno da poco adottato il loro nuovo simbolo: l'immagine del grande leader indiano Gandhi in quanto guida della lotta nonviolenta per i diritti umani. I loro grandi ideali sono gli Stati Uniti d'Europa e come primo passo su questa strada la convocazione di tutti i parlamenti europei in sede di ``Stati Generali d'Europa''.

 
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