SOMMARIO: Documento con cui la segreteria del Partito radicale tenta di superare "la propensione negativa" del governo jugoslavo rispetto allo svolgimento del Congresso radicale a Zagabria. Si precisa il carattere trasnazionale e transpartito del Pr e quindi l'impossibilità di definirlo "straniero". Si chiede di poter illustrare direttamente alle autorità centrali jugoslave la natura del Pr e le ragioni che hanno spinto il partito a chiedere di poter svolgere il congresso a Zagabria.
(Notizie Radicali n· 262 del 30 novembre 1988)
Il Partito radicale prende atto della propensione negativa che sembra farsi strada a Belgrado, a livello di Governo e di Partito, rispetto alla possibilità di autorizzare la tenuta del Congresso del Partito radicale dal 4 all'8 gennaio a Zagabria e - conseguentemente - allo svolgimento del Convegno internazionale Antiproibizionista contro la droga e la criminalità, nella capitale croata dal 9 all'11 gennaio.
Il Partito radicale ricorda in quest'occasione l'ininterrotta testimonianza e attività di amicizia e di fiducia che ne ha contraddistinto le posizioni nei confronti della Repubblica jugoslava. Ricorda la sua opera all'interno delle istituzioni comunitarie europee per ottenerne l'invito alla Jugoslavia a far parte a pieno titolo della Cee; il costante apporto positivo perché anche nell'ambito degli accordi vigenti il massimo aiuto e la massima fiducia fossero assicurati a Belgrado; il pubblico, reiterato riconoscimento della grande serietà della classe dirigente jugoslava.
Il Partito radicale ha convocato il suo Congresso nell'assoluta convinzione che questa decisione costituiva una prova di fiducia fornita alla comunità internazionale, ai democratici del mondo interno sull'evoluzione democratica e di stato di diritto della Jugoslavia; ha da un decennio sottolineato che la Costituzione di questo paese include in sé, senza bisogno di riforme, la possibilità di piena espansione dei diritti civili e politici del cittadino, e di una "evoluzione socialdemocratica, o di pluralismo partitico" della società politica e istituzionale.
Il Partito radicale ha sviluppato al massimo, rapidamente, in pochi mesi, le sue caratteristiche di partito "transnazionale" e "transpartitico" che sono sempre state statutariamente le sue proprie. Nello stesso periodo oltre 100 cittadini jugoslavi, su queste basi, hanno aderito al Pr e ovunque un'attenzione positiva è rivolta alla sua azione e alle sue proposte.
Tutto ciò ricordato, dinnanzi alle propensioni negative che sembrerebbero tradursi in una possibilità che il Congresso venga vietato perché altrimenti si terrebbe nel territorio della Repubblica una inammissibile riunione di un "partito straniero", il Partito radicale risponde con piena fiducia e con le caratteristiche di dialogo e di tolleranza proprie di un partito e di persone che praticano la nonviolenza.
Il Partito radicale sarà pronto, quale che ne sia il costo, e fino all'ultimo, a inchinarsi alle buone ragioni di opportunità che potrebbero sostenere il desiderio di Belgrado di non trovarsi a dover far fronte a una novità politica, quale indubbiamente sarebbe il Congresso radicale, in un momento di grandi tensioni e di grave crisi nel paese.
Da partito della nonviolenza, non potremmo mai avere problemi di fierezza o di "immagine" da risolvere con rigorismo e insensibilità alle difficoltà dell'interlocutore. E' però necessario che si superino gli equivoci e le diffidenze, che potrebbero anche essere nutrite ad arte ed essere volte a disinformare le autorità jugoslave per indurle in errore. Alcuni segnali in tal senso ci sembrano essere venuti e non mancheremo di farli presenti.
Noi non possiamo accettare di essere definiti come "partito straniero"; perché questo è falso, non per altro. Non possiamo non sottolineare che la Costituzione e le stesse leggi e codici non sembrano opporsi alla tenuta del nostro Congresso; tutt'altro. Né è possibile richiamarsi a "precedenti" perché ci si trova di fronte a un fatto e a una realtà assolutamente nuovi.
Il Partito radicale continuerà quindi a preparare il suo Congresso con rinnovato impegno e con il massimo di mobilitazione dei suoi militanti e di forze interessate, augurandosi che possa tenersi - con il pieno accordo e con il sostegno delle autorità jugoslave, federali e nazionali. A tal fine rivolge loro un pubblico appello e chiede di poter direttamente documentare le proprie ragioni, e i propri obiettivi, a tutte le autorità competenti.