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Pannella Marco - 30 novembre 1988
De Mita e Craxi isolati

SOMMARIO: Sintesi della conferenza stampa tenuta da Marco Pannella sabato 26 novembre 1988. Il leader radicale si occupa della vicenda della nomina dei Commissari CEE e delle iniziative per il rinnovo del Parlamento europeo.

(Notizie Radicali n· 262 del 30 novembre 1988)

1. Il problema di metodo e di merito è stato sollevato dal Partito radicale, già nel mese di luglio. Altrimenti, come da vent'anni, non gli sarebbe stato dato più spazio di quanto non se ne dia per un posto di Consiglio d'Amministrazione d'una banca di Roccacannuccia. Ne abbiamo fatto, in tal modo, un fatto istituzionale, politico, nazionale ed europeo.

Sul piano del metodo, il Parlamento italiano, cui compete la funzione di indirizzo, di controllo e di vigilanza rispetto alle iniziative del Governo, ha espresso nella Commissione esteri della Camera dei Deputati, all'unanimità, esattamente il metodo opposto a quello seguito dal Presidente del Consiglio. Sul piano del merito, sulla mia candidatura, ho riscontrato l'appoggio senza precedenti di tutte le forze di opposizione, senza eccezioni; di tre partiti di governo su quattro laici, di decine di eletti e di esponenti di rilievo della Dc, e di personalità della cultura, della scienza e del mondo giornalistico senza precedenti anch'esso. solamente una stampa condizionata dalla diarchia De Mita-Craxi, quanto ieri dall'impero piduista (Il Corriere della Sera torna ad essere, da questo punto di vista, all'avanguardia, come allora), può a questo punto attribuire al mio commento caratteri di "furore" e di "delusione", mentendo sapendo di mentire, non sapendo che mentire. Sul piano personale non posso che sottoline

are che il mio partito e la mia stessa immagine, grazie a questa prova e a questa iniziativa, risultano come non mai quelle di un "transpartito" che difende la vita del diritto e delle istituzioni, contribuendo al coordinamento e al rafforzamento di quanti hanno a cuore il decoro e la forza della vita democratica e istituzionale.

Il governo sarà ora chiamato a rispondere del suo operato. Presenteremo nei giorni prossimi mozioni e interpellanze. Ci consulteremo con le altre forze parlamentari per studiare la possibilità di una mozione di sfiducia al Governo.

Comunque la conclusione della vicenda, per ora, è chiara: De Mita e Craxi si sono trovati isolati. Definire "folcloristico" l'atteggiamento dell'intero Parlamento (e l'immensa maggioranza dell'opinione qualificata) costituisce prova di questa debolezza e premessa per aggravarla.

2. Alternativa riformatrice e laica, civica e verde.

Proporrò a tutti i partiti laici, a Democrazia Proletaria, e - in molti casi - ai Verdi e al Pci (o alla Dc dove da quarant'anni il potere fosse, senza soluzione di continuità, "rosso"), la formazione di liste federaliste, civiche, laiche e verdi per il governo dei comuni, anticipando in tal modo quella riforma istituzionale dei sistemi elettorali delle Regioni, Province e dei Comuni che dovrà consentire o secondare la formazione di due liste di progetto e di programma in alternativa, oltre all'elezione diretta del sindaco.

(Ovviamente includo il Psi nei partiti laici).

3. Iniziative federaliste in vista delle elezioni europee.

Sono in corso di discussione, alla Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati, alcune proposte di legge di iniziativa parlamentare di massimo rilievo e significato politico e federalista.

a) Proposta di un referendum contemporaneo alle elezioni per il conferimento al Parlamento europeo di poteri costituenti.

In linea di principio tutti i partiti e gruppi parlamentari si dichiarano favorevoli. Dc e Pci sembrano optare per una procedura di revisione costituzionale. Sul piano tecnico-giuridico tutto può difendersi o rifiutarsi. In concreto la scelta di una tesi piuttosto che l'altra può rendere problematica la tenuta del referendum. Occorre quindi garantirne comunque, in modo ferreo, la tempestiva adozione.

b) Proposta Martinazzoli per l'estensione dell'elettorato passivo alle elezioni europee a tutti i cittadini della comunità, in ottemperanza ad una dichiarazione solenne del Parlamento europeo.

Questa proposta di legge è stata presentata da tutti i capigruppo della Camera dei deputati, in ordine decrescente di consistenza numerica dei gruppi stessi. E' una proposta che senza esagerazione alcuna può essere definita di significato storico. Il presidente della Commissione Labriola, fra le tesi giuridiche, ha scelto con durezza quella della necessità - anche in questo caso - di una procedura costituzionale. E' una scelta politica irresponsabile, dal vago sapore ricattatorio: il presidente Labriola è mobilitato per assicurare anche il varo di una riforma della legge elettorale europea. Il Psi deve decidere, e assumersi le sue responsabilità.

Non vi sarà possibilità di collaborazione con chi fosse responsabile della vanificazione di questa proposta di legge.

 
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