di Fiume, giornalista(Notizie Radicali n· 271 del 10 dicembre 1988)
Perché il Partito radicale, anzi, il transpartito? Sono favorevole (motivo n:1) alla causa transnazionale - credo che soltanto unita l'Europa potrà conquistare vivibilità per tutti. Il Pr è stato il primo a proporre il concetto anche a Est, uno stimolo concreto di apertura dei confini di una Jugoslavia (e non solo) piena di agorafobia e complesso balcanico.
In linea di principio (movente n: 2, 3, 4...) sono d'accordo anche con gli altri propositi del partito; l'abolizione dei reati d'opinione, la campagna verde, quella pacifista, l'attualissima antiproibizionista - in particolare dopo due recenti viaggi in Olanda. Cause che hanno di mira la Libertà, atte a conquistare lo spazio di vita necessario per tutti (il famoso pluralismo, volendo). Questo spazio manca oggi in tutto il mondo, in Jugoslavia più che in Italia e in Olanda meno che in Italia... ma che è diritto di ognuno di noi. Il cielo è uno, Cernobyl non ha fatto discriminazioni.
I radicali a mio avviso difendono più di ogni altro partito che conosco questo "cielo di tutti e senza confini".
In questo momento nel paese in cui vivo, sono una preziosa quanto rara possibilità di scelta, seppure paraufficiale.
Credo che sia molto importante fare il Congresso proprio a Zagabria, lo considero un potenziale (ed essenziale) passo verso l'Europerestrojka. L'apertura infatti è cosa reciproca.