Prof. Jacques Benveniste.Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale
I N S E R M U 200 Université Paris sud (Paris XI)
Immunofharmacologie de l'allergie et de l'inflammation.
SOMMARIO: La spiegazione del meccanismo d'azione delle alte diluizioni necessita di studi complessi fisici e biologici. Questi studi dovrebbero permettere di stabilire l'esistenza di una organizzazione molecolare dell'acqua capace di conservare e trasmettere l'informazione biologica (biologia metamolecolare)
(Atti del Convegno trasnazionale sul tema "Rimedio omeopatico: il non farmaco. Una proposta di riconoscimento" - Roma, 12 e 13 dicembre 1988).
La storia recente e in corso della "memoria dell'acqua" è già ricca piuttosto di interrogativi che di insegnamenti.
Noi abbiamo ottenuto dei risultati sperimentali con gli animali o su cellule isolate che forniscono gli argomenti scientifici molto forti in favore dell'effetto delle alte diluizioni nelle quali non ci sono più, o in numero del tutto insufficiente, molecole che possano indurre "normalmente" un effetto biologico.
Tre serie di studi dimostrano che alcuni prodotti, dei quali alcuni utilizzati nella terapia Omeopatica, sono capaci, anche se considerevolmente diluiti, di influenzare il comportamento delle cellule.
Delle diluizioni molto alte di Silicea, conosciuta in Omeopatia per la capacità di aumentare le difese immunitarie nelle infiammazioni, stimolano a ripetizione le cellule del peritoneo del topo. Per 25 giorni, dei topi hanno ricevuto Silicea alla 10-11 e alla 10-19 M. (In biologia, le concentra-zioni attive scendono raramente al di sotto della 10-10 M). La produzione da parte delle cellule di una molecola infiammatoria, il paf accettore, è aumentata di colpo dal 30 al 65% nei topi trattati, in rapporto a quelli non trattati. Le differenze osservate sono altamente significative in tutte le esperienze. Questi risultati dimostrano chiaramente un effetto cellulare delle alte diluizioni di Silicea, effetto che non è spiegato allo stato delle nostre attuali conoscenze. (1)
I nostri due studi rapportano l'efficacia delle alte diluizioni di sostanze capaci di stimolare specificamente i basofili umani. Quando i polinucleati basofili (una classe di globuli bianchi) sono sottoposti a stimoli appropriati, perdono i loro granuli e non si colorano più. Questo effetto è dovuto alla presenza su queste cellule di molecole ad alta affinità, le immunoglobuline E (IgE). Delle alte e basse diluizioni di un antisiero di capra anti-IgE umana inducono la perdita della colorazione (acromasia) di queste cellule.
Dei picchi successivi di degranulazione (40 60%) dei basofili presenti nelle sospensioni dei leucociti del sangue sono osservati con l'antisiero anti-IgE diluito di 10 in 10 o di 100 in 100 alla 10-6 M e fino a delle concentrazioni molto inferiori a quelle abitualmente usate in farmacologia classica, per esempio 10-126 M (teorico). Lo stesso processo, applicato ad un antisiero di capra (anti-IgE umano) con specificità differente, non dà nessun risultato. (2)
Noi abbiamo ugualmente dimostrato che le alte diluizioni di due prodotti Omeopatici, istamina polmonare, e Apis Mellifica utilizzate nel trattamento delle malattie allergiche inibiscono in maniera molto significativa la degranulazione dei basofili indotta dagli anticorpi anti-IgE di 10-16 e 10-18 M. (3)
La spiegazione del meccanismo d'azione delle alte diluizioni necessita di studi complessi fisici e biologici. Questi studi dovrebbero permettere di stabilire l'esistenza di una organizzazione molecolare dell'acqua capace di conservare e trasmettere l'informazione biologica (biologia metamolecolare): essi implicano una cooperazione multidisciplinare internazionale e di mezzi di ricerca costosi. Se i poteri pubblici ascoltano gli esperti ufficiali, tutto indica che i fondi necessari a questo scopo non saranno attribuiti e che l'Europa mancherà questa opportunità come abbiamo già mancato le biotecnologie, il genio biologico e medico, ci troveremo così a dover nascondere l'assenza della foresta con un albero (vedi Aids).
Pertanto, i nostri risultati se fossero confermati, potranno avere un profondo impatto sulle nostre conoscenze rivelando un nuovo stato di organizzazione molecolare della materia (i primi articoli di fisica fondamentale sull'argomento cominciano ad apparire) ma anche, permettendo un nuovo approccio farmacologico (infrafarmacologico?) del controllo delle funzioni cellulari in fisiologia e in patologia. Essi aprirebbero un'era nuova permettendo di individuare in breve numerose applicazioni industriali e non solamente biologiche ... probabilmente in Giappone.
Queste poste in gioco sono state sempre il motore del nostro cammino: a nostro giudizio la scommessa, certamente enorme, vale ed è valso di essere tenuta. Successo o scacco, questa audacia non ci sarà mai perdonata dalle vecchie élites dei nostri vecchi continenti le cui politiche in principio non hanno mai creduto a fatti che poi si sono resi evidenti.
BIBLIOGRAFIA
1. Davenas E. Poitevin B. Benveniste J. Effect on mouse
peritoneal macrophages of very hight diluitions of silica.
Eur J. Pharmacol., 1987, 135: 313 - 319.
2. Davenas E. Beauvais F. Amara J. Oberbaum M. Robinzon B.
Miadonna A. Tedeschi A. Pomeranz B. Fortner P. Belon P.
Sainte-Laudy J. Poitevin B. e Benveniste J. Human basophil
degranulation triggered by very dilute antiserum against
IgE. Nature, 1988, 333: 816 - 818.
3. Poitevin B. Davenas E. e Benveniste J. In vitro immunological
degranulation of human basophils is modulated by Lung
histamine and Apis Mellifica. Br. J. Clin. Pharm. 1988, 25:
439 - 444.