Prof. Goffredo Sciaudone (moderatore)Direttore dell'Istituto di Medicina legale e delle assicurazioni della I facoltà medica dell'Università degli studi di Napoli.
SOMMARIO: Tematiche medico-giuridiche nell'esercizio dell'omeopatia e nella difesa dei diritti dell'utente nell'Europa del '92.
(Atti del Convegno trasnazionale sul tema "Rimedio omeopatico: il non farmaco. Una proposta di riconoscimento" - Roma, 12 e 13 dicembre 1988).
Nel ringraziare coloro che hanno ideato e realizzato questo Convegno, desidero innanzitutto precisare che prendo la parola come medico allopata e quindi come controparte dei colleghi omeopati: il che non significa assunzione di aprioristiche posizioni.
Allopati ed Omeopati - per lo meno nel nostro Paese - siamo tutti laureati in medicina e chirurgia ed abilitati all'esercizio della professione e quindi la verifica che compiamo questa sera con i rappresentanti dell'utenza (i pazienti), e delle autorità regionali - cui incombe tradurre sul territorio la tematica legislativa che si va ad affrontare - si sviluppa in una prospettiva di concreta cooperazione, o quanto meno di confronto non astioso, non spocchioso, non presuntuoso, non arrogante.
Questa Tavola Rotonda prende lo spunto dalle conclusioni di un Convegno che il 13 Maggio 1988, quindi appena 7 mesi fa, si è svolto a Napoli, nella prestigiosa sede dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e che ha cercato - attraverso un seminario interdisciplinare - di fare il punto della situazione per quelli che sono gli aspetti deontologici, medico-sociali, medico-legali dell'esercizio della Medicina Omeopatica.
Queste le quattro conclusioni cui quel seminario è pervenuto:
1) Necessità di una semantica corretta ed uniforme; ed, alla
luce di questa necessità, la inderogabile urgenza di sotto-
lineare che esiste una sola Omeopatia, per cui anche certe
definizioni ascoltate questa mattina ("Omeopatia classica,
non classica") non reggono ad una analisi puntuale: tutto
ciò che riguarda la terapia a piccole dosi, o la sommini-
strazione di pluri-rimedi, rappresenta deviazione dal discor-
so Omeopatico.
2) Necessità di definire il Rimedio Omeopatico (e da questa ne-
cessità nasce l'odierno Convegno). Va ricordato che il Giu-
dice Costituzionale Prof. Caianiello, nel concludere il Con-
vegno di Napoli, aveva insistito sulla necessità di corretta
valutazione dei risultati, affermando l'esigenza di conoscere
la Medicina Omeopatica attraverso i risultati che questa pra-
tica terapeutica può dare.
In quel Convegno erano state censurate quelle pratiche di
"tossicologia di popolazione" che hanno consentito il verifi-
carsi dei casi del talidomide, del buronil-metilperone, del
ritiro dal commercio di tanti anestetici locali che pure al-
l'esito della consueta routine scientifico-amministrativo,
erano stati di volta in volta autorizzati. Come dire, quin-
di, la riaffermazione che cultura è giudizio dall'incontro
con una esperienza.
3) Obbligo del corretto uso dei mezzi e non certamente obbligo
di risultato: ma, connesso con questo obbligo del corretto
uso dei mezzi, il dovere di informare il paziente, perchè il
suo consenso alla terapia Omeopatica sia un consenso libero
ed informato.
4) La quarta conclusione era stata dettata dai mass-media: il 12
Maggio 1988 vi fu una quérelle televisiva tra il tribunale
dei malati ed il Presidente della Fnomceo Parodi, e si sotto-
lineò la necessità di mentalizzare il medico a comportarsi
come educatore sanitario e quindi a formare e non soltanto ad
informare genericamente il paziente.
Le quattro conclusioni del Convegno di 7 mesi fa costituiscono le radici dello studio coordinato dalla Dottoressa Di Lascia e che ha portato poi alla formulazione del progetto di legge Rutelli, Aglietta, Faccio, che esaminiamo in questo Convegno.
Prima di addentrarci nei lavori risolviamo una difficoltà tecnica.
Avrebbe dovuto esordire il Prof. Pocchiari, che è indisposto e non può intervenire; avrei quindi dovuto riferire io sull'esercizio della Medicina Omeopatica nei Paesi Europei oggi, e raffrontarlo con la situazione italiana oggi osservata nel triplice versante medico-sociale, deontologico e medico-legale, per poi passare ai problemi pedagogico-formativi attraverso l'intervento del Prof. Ventre.
Ma l'Onorevole Ziantoni ha già regalato al Convegno una larga fetta del tempo che aveva preventivato e quindi ha chiesto di intervenire per primo.
Ne sarà stravolta l'architettura della Tavola Rotonda ma "majora premunt" ed al moderatore non resta che affidare la parola all'Onorevole Ziantoni, che invece avrebbe dovuto trarre le conclusioni del discorso.