LA DICHIARAZIONE DI ADELAIDE AGLIETTA
SOMMARIO: Adelaide Aglietta replica alla lettera del senatore Stojan Spetic pubblicata dal quotidiano sloveno PRIMORSKI DNEVNIK. La sincerità dell'amicizia dei radicali per la Iugoslavia e l'attenzione per il processo di democratizzazione in atto al suo interno sono testimoniati dalle centinaia di adesioni al partito che provengono dai cittadini di tutte le repubbliche.
(RADIKALNE NOVOSTI a cura di MARINO BUSDACHIN e SANDRO OTTONI - hanno collaborato: MASSIMO LENSI, FULVIO ROGANTIN, PAOLA SAIN JAN VANEK, ANDREA TAMBURI - TRIESTE, 1 gennaio 1989)
IN RISPOSTA ALLE POLEMICHE DICHIARAZIONI DEL SEN. SPETIC DATE AL QUOTIDIANO SLOVENO PRIMORSKI DNEVNIK ADELAIDE AGLIETTA HA COSI' DICHIARATO:
Trieste, 31 dicembre
Gentile direttore del Primorski Dnevnik
il senatore Spetic in una lettera inviata al suo giornale si lascia andare ad una serie di considerazioni nei confronti dell'iniziativa radicale in Jugoslavia che di politico hanno molto poco, di veritiero anche meno e che paiono dettate da un risentimento che francamente non capisco da che cosa sia originato. Avrei accettato volentieri, come accetto la dichiarazione di amicizia, delle critiche puntuali alle scelte politiche fatte dal Partito Radicale; quello che è inaccettabile invece è la distorsione della realtà usata per deformare l'identità politica del partito.
Non so come si faccia, ad esempio, in buona fede a parlare di sostegno radicale alla politica repressiva di Israele nei confronti dei palestinesi, ignorando che il Partito Radicale dall'inizio ``dell'Intifada'' ha assunto posizioni durissime nei confronti del governo SHAMIR arrivando a chiederne le dimissioni anche con una lettera inviata a tutti i membri della KNESSET. Né riesco a capire come la mobilitazione, in Parlamento e a Trieste con la raccolta delle 65.000 cui si aggregarono anche i promotori della Lista, contro l'industrializzazione del Carso contenuta nel trattato di Osimo diventi tout-court una posizione anti trattato nella sua interezza. In quanto al disinteresse per i problemi della minoranza slovena in Italia restano agli atti sia la proposta dei legge presentata nella scorsa legislatura dal gruppo radicale al Parlamento sia la dichiarazione di Pannella al primo consiglio comunale di Trieste, quando iniziò il suo primo intervento dicendo testualmente ``io sono uno sloveno...', oltre ai puntual
i interventi in ogni occasione dovuta.
Per venire ai dubbio sulla sincerità della nostra amicizia per la vicina Jugoslavia e la reale attenzione ai processi ivi in corso, credo che il dibattito apertosi in Jugoslavia a partire dalla scelta radicale, il rispetto con cui l'abbiamo alimentato e seguito, le adesioni che arrivano al partito dai cittadini di ogni repubblica della Jugoslavia testimoniano non solo della genuinità, ma anche della vitalità di questa amicizia innanzitutto per la Jugoslavia e per il processo di democratizzazione in atto al suo interno.
Detto questo, con fraterna amicizia inviterei l'amico Spetic a coltivare maggiormente la dimensione del dialogo anche attraverso le iniziative nonviolente e di abbandonare il vecchio costume stalinista di denigrare l'avversario senza entrare nel merito dei contenuti.
Termino con il sincero augurio al Sen. SPETIC di un futuro dialogo e franco confronto sui problemi che a noi stanno a cuore, e che credo anche a lui stanno a cuore, in relazione alla Jugoslavia e in generale alle rispettive scelte politiche, magari a partire dal prossimo consiglio federale del PR che si apre il 2 gennaio alla Stazione Marittima - SALA ILLIRIA alle ore 17 qui a Trieste.
Cordiali saluti
MARIA ADELAIDE AGLIETTA