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NR - 16 gennaio 1989
Bohinj: Mozione approvata dal Consiglio federale del PR riunito a Trieste e a Bohinj dal 2 al 6 gennaio 1989

SOMMARIO: La mozione del CF del Partito radicale delibera la riconvocazione del Congresso a fine marzo, in una località scelta dal segretario e dal tesoriere e l'apertura della campagna d'iscrizione per il 1989. Fissa inoltre a 500 lire al giorno la quota d'scrizione al PR stabilendo che per i paesi dove l'iscrizione al Pr può essere perseguita dai pubblici poteri, la quota è volontaria.

(Notizie Radicali n.7 del 16 gennaio 1989)

Il Consiglio Federale del Partito Radicale, che ha aperto i propri lavori a Trieste il 2 gennaio 1989, proseguendoli dal 4 a Bohinj su invito della Gioventù Socialista slovena (ZSMS) come segno di amicizia dopo il divieto del governo jugoslavo a tenere il Congresso a Zagabria e come risposta all'iniziativa nonviolenta del digiuno di dialogo dei 630 cittadini del mondo;

dopo aver ascoltato le relazioni del primo segretario, del tesoriere ed i contributi sulla situazione jugoslava di Marco Pannella e di Sandro Ottoni, li fa propri.

Il Consiglio federale invita il segretario e il tesoriere a riconvocare il 35· Congresso dal 23 al 27 marzo 1989 in una località prescelta dal segretario e dal tesoriere, purché venga privilegiata -nei limiti del possibile- una località jugoslava (Belgrado, Lubiana, Zagabria) per approfondire il prezioso confronto apertosi con i cittadini jugoslavi al fine di realizzare l'adesione della RSFY alla Cee.

Il Consiglio federale invita il tesoriere a riaprire le iscrizioni per il 1989 non solo in Italia, ma soprattutto nei paesi dell'Est Europeo e del Sahel.

Il Consiglio federale invita ad adeguare, in applicazione delle norme statutarie, la quota di iscrizione commisurata al P.I.L. pro capite, fissando per l'Italia la quota di 182.500 lire, pari a 500 lire al giorno.

Il Consiglio federale stabilisce inoltre che per il 1989 la quota di iscrizione al Pr nei paesi in cui l'iscrizione stessa possa essere perseguita dai pubblici poteri è volontaria.

Il Consiglio federale dà mandato al proprio presidente di convocarlo d'intesa con il primo segretario ed il tesoriere nella seconda metà di febbraio.

 
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