SOMMARIO: Denuncia che De Mita "contro l'opinione del suo stesso partito" e Craxi, "contro quella della sua teorica 'area' riformista e laica", abbiano aperto una crisi extraparlamentare, "al buio" e "contro le regole del gioco". Si augura che i presidenti delle due Camere e i partiti "che non accettano di veder il parlamento trattato come un mercato di buoi" "esigano il rispetto sostanziale e formale della Costituzione". Purtroppo sembra vincere "la politica sistematica di deragliamento istituzionale" del PSI e il "disprezzo" di De Mita per le altre componenti del parlamento.
(NOTIZIE RADICALI agenzia, 22 maggio 1989)
Roma, 22 maggio - N.R. - Marco Pannella ha dichiarato:
"PLI, PRI, PSDI s'erano pronunciati contro la crisi al buio e per una verifica. PLI e PRI avevano fatto fronte alla malcelata provocazione, oggi più evidente, dello schieramento PSI-MSI-DC, in aula a Montecitorio, a proposito dell'ora di religione e delle complicazioni concordatarie, contro le mediazioni di Battistuzzi e Del Pennino.
La fiducia chiesta e ottenuta alla Camera era stata chiesta ed ottenuta con la assoluta convergenza del PSI e della DC, nel governo e fuori. De Mita, contro l'opinione del suo stesso partito, Craxi, contro quella della sua teorica "area" riformista e laica, hanno invece scatenato ancora una volta la rissa delle fazioni associate contro le regole del gioco e il rispetto delle istituzioni.
Comunque, al di là degli interessi particolari e legittimi di ciascuno, mi auguro che per primi i Presidenti delle Camere, i partiti che non hanno accettato e non accettano di veder trattato il Parlamento come un mercato di buoi, dal PCI al PLI, dal PSDI all'area verde, dal PRI alla Sinistra Indipendente esigano il rispetto sostanziale e formale della Costituzione, rifiutino di fare l'economia del 'passaggio' alle Camere, del 'rinvio' alle Camere del Governo dimissionario.
La extraparlamentarità delle crisi è stata posta alla base stessa della nascita del Governo ora dimissionario, in quanto eventualità che non sarebbe mai stata accettata. De Mita lo ha evidentemente dimenticato così come 'dimentico', nel 1987, di aver chiesto voti alla DC nel 1983 per far fronte alla jattura delle elezioni anticipate.
Ci vengano a dire alla Camera che cosa sia mai accaduto fra il giorno in cui venne imposto il voto di fiducia, e quello in cui il Governo si è dimesso. Tutti sappiamo che la politica sistematica del deragliamento istituzionale da parte del PSI ha prevalso nella kermesse dell'Ansaldo, e che De Mita ha mostrato disprezzo verso le altre componenti del Governo (e del Parlamento). Che questo resti documentato negli atti del Parlamento e non solamente nella stampa, così ampiamente di regime partitocratico come servitù o come sottocultura, o nella RAI-TV di stampo mafioso e fascista in tanta parte dei suoi vertici, è esigenza di decoro e di tutela dal peggio che con previsione e puntualità vuole il PSI, e democristianamente attende tanta parte della DC."