SOMMARIO: [Le elezioni europee hanno visto l'insuccesso della "Federazione laica" costituita da PLI, PRI e Federalisti Europei]. Pannella prende atto che il PRI ha dichiarato che "il progetto di Federazione laica va avanti". Chiede e promette "glasnost", chiarezza cioé, sul progetto, come anche sulle responsabilità per il mancato successo elettorale. Si considera soddisfatto del risultato da lui ottenuto, e ringrazia gli elettori liberali e repubblicani che lo hanno votato nonostante le difficoltà oggettive, e lo scarso impegno dei partiti alleati. Un grazie è rivolto anche ad Elena Croce, "illustre cittadina e intellettuale", e capolista.
(NOTIZIE RADICALI agenzia, 22 giugno 1989)
Roma, 22 giugno - N. R. - Riproponiamo la dichiarazione rilasciata ieri da Marco Pannella sui rapporti col Partito Repubblicano e gli esiti della Federazione Laica.
"Per l'essenziale, il PRI dichiara che il progetto di Federazione laica va avanti. Lo dichiara - a quel che mi dicono - all'unanimità. La grazia mi sembra in tal caso eccessiva, ma a caval donato non si guarda in bocca. Se si va avanti, il Comitato Galli della Loggia potrà evitare il ripetersi di errori che sono stati determinanti nella sconfitta elettorale. Tutto bene, dunque.
Ringrazio, quindi, il PRI e il PLI, per l'essenziale: si va avanti nella formazione della Federazione, progetto a favore del quale i pochi voti presi si sono espressi.
Per il resto, non seguo La Malfa nei suoi avventati giudizi. Capisco che si trovi in difficoltà, e che cerchi qualche capro espiatorio. Avevo già detto prima del voto che la vittoria ha sempre molti padri, ma che le sconfitte in genere sono orfane, o si cercano in giro padri putativi per non avere da riconoscere il concepito.
Risponderò fra qualche settimana con un libro bianco, o nero: poco importa. E non mi si chieda in privato di non farlo, da parte di nessun "unanime". Non comincerò, dopo oltre quarantanni di impegno, ad avere anch'io le doppie verità, le ragion di Stato o di partito. La glasnost è laica, e non intendo andare a trovarne tracce in Unione sovietica, ma contribuire a farla vivere pienamente in Italia e in Europa grazie alla Federazione laica, o al nuovo Partito Democratico che dir si voglia.
Per concludere, risponderò ai miei elettori dei miei comportamenti. In primo luogo a quelli repubblicani e liberali, che mi hanno votato, quando l'hanno fatto, in piena cognizione di causa, effettuando una scelta per loro difficilmente praticabile, nel concreto, in molte zone del sud. Ringrazio ancora quanti fra di loro e fra gli esponenti PLI e PRI mi hanno aiutato in una fatica che non è stata semplice, ma che mi sembra sia l'unica che sia stata premiata e che abbia visto un successo della Lista laica. Successo pieno, rispetto alle Europee, e quelle del minor decremento rispetto alle politiche. Questo malgrado ch'io fossi il n. 2, e non avessi in lista nessun esponente di rilievo, nazionale o meridionale dei due partiti amici, tranne Elena Croce, esponente ambientalista e illustre cittadina e intellettuale, cui va il mio grazie e la mia solidarietà. "