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Pannella Marco, Calderisi Giuseppe - 22 luglio 1989
DROGA: PANNELLA E CALDERISI SU PSI E DROGHE.

SOMMARIO: Due dichiarazioni di M. Pannella e di Peppino Calderisi in risposta a dichiarazioni del "portavoce" di Craxi. Si rinnovano le denunce circa la volontà di Craxi di "imporre al paese la criminalizzazione dei consumatori delle droghe 'proibite', quali che esse siano".

(NOTIZIE RADICALI agenzia, 22 luglio 1989)

Roma, 22 luglio - N. R. - Riproponiamo le dichiarazioni di Marco Pannella e Peppino Calderisi (presidente del gruppo Federalista Europeo della Camera) in risposta alle affermazioni di Intini sul problema droga, già diffuse nel pomeriggio di ieri.

MARCO PANNELLA:

»E' la sorte dei porta-parola: quando non ne hanno da trasmettere da parte di chi dovrebbe averne, inventano non si sa che. Ho detto e riaffermo che i socialisti stanno cercando di imporre al Paese la criminalizzazione dei consumatori delle droghe 'proibite', quali che esse siano, e più gravemente per i consumatori di spinelli, di derivati della canapa indiana, perché in questo caso non è possibile seguire nessuna terapia di disintossicazione alternativa perché, com'è ultranoto a tutti fuorché ai craxisti, hascisc e marijuana non creano tossicodipendenza al contrario del vino e del tabacco. Ho detto e riaffermo che i craxisti stanno ottenendo dalla DC e dal governo un'estensione delle pene di ergastolo; che stanno imponendo il recupero, aggravato, delle infami ed inutili norme del Testo Unico di PS del 1930, che potremo, d'ora in poi, chiamare Testo Unico di PSI. Ho detto e ripeto che la posizione del PSI è atta, se non volta, a incrementare sempre più l'immenso potere finanziario, sociale e politico della m

afia.

PEPPINO CALDERISI:

»Intini dice che il PSI non vuole la carcerazione per i tossicodipendenti.

Non pare proprio, visto che il PSI prevede pene detentive per i consumatori di stupefacenti che non accettino di sottoporsi a terapie.

Si tratta di una posizione di estrema minoranza che non appartiene nè alla DC, nè al PSDI, PLI, PRI, e che non è condivisa dalla grande maggioranza delle comunità sia laiche che cattoliche.

chi sostiene la posizione opposta, quella antiproibizionista, non pretenderebbe mai di imporla finché non fosse maturata e divenuta maggioritaria.

Perché invece, il PSI deve pretendere di imporre con un diktat la sua ?

 
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