SOMMARIO: La mozione approvata dal primo congresso del Coordinamento radicale antiproibizionista di Roma (16 luglio 1989).
(Notizie Radicali n.175 del 14 agosto 1989)
Il primo Congresso del CO.R.A., riunito a Roma il 16 luglio 1989
afferma
che il successo straordinario della lista "antiproibizionisti sulla droga - contro la criminalità politica e comune", nata su iniziativa del Partito radicale e del CO.R.A. e presentatasi alle elezioni europee in condizioni di assoluto svantaggio per la quasi totale mancanza di informazione sulle sue ragioni ed i suoi obiettivi rivela come il consenso pressoché monolitico sulla politica proibizionista vantato da governi nazionali ed istituzionali sovranazionali (come l'Onu) si fonda in realtà sulla censura dell'informazione e sulla forza dei poteri politici ed economici - non soltanto palesi - interessati alla conservazione dello status quo;
afferma
che tale successo è anche espressione della politica transnazionale e transpartitica del Pr che ha dato un contributo determinante di iniziativa politica e di sostegno finanziario alla costituzione, il 31 marzo scorso, della Lega Internazionale Antiproibizionista, la cui fondazione è stata sin dall'inizio una delle priorità fondamentali del programma del CO.R.A.;
conferma
le ragioni e gli obiettivi intorno ai quali il CO.R.A. si è costituito e sviluppato e prende atto che l'evidenza del fallimento disastroso di tutte le politiche proibizioniste non è più soltanto all'ordine del giorno di gruppi isolati di cittadini ricchi soltanto di impegno civile ma è sempre più alla base di richieste ufficiali di riforma delle politiche sulla droga avanzate da governanti e amministratori, dal Sindaco di Baltimora al Borgomastro di Amburgo, dalle associazioni dei medici britannici e australiani al sindacato di polizia tedesco;
denuncia
che mentre cresce il potere delle organizzazioni mafiose e malavitose internazionali legate al narcotraffico, mentre cresce la violenza e il crimine nelle città del mondo, mentre si diffonde - ormai originata quasi esclusivamente dal mondo della tossicodipendenza per via endovenosa - l'epidemia di Sida (sindrome di immunodeficienza acquisita) i principali governi del mondo, e in particolare quelli italiani, hanno mancato colpevolmente di elaborare una strategia sanitaria adeguata ai bisogni dei tossicodipendenti ed efficace per la tutela sanitaria di tutta la società:
Il Congresso del CO.R.A. decide di conseguenza:
1) di chiedere la federazione del CO.R.A. con la Lega Internazionale Antiproibizionista, nella comune convinzione che il proibizionismo, come la criminalità legata al traffico della droga, sarà sconfitto soltanto se verrà organizzata una forte campagna a livello transnazionale;
2) per l'Italia, in particolare, l'inizio di una vertenza sanitaria nei confronti della politica dello struzzo del Ministero della Sanità italiano - unico in Europa a non controfirmare neppure l'accordo di Londra per la distribuzione gratuita delle siringhe ai tossicodipendenti come misura preventiva contro il Sida - e nei confronti dell'Ordine dei Medici e delle associazioni mediche responsabile di ipocrita connivenza con le politiche, fondate sulla repressione carceraria, che mettono a repentaglio la salute e la vita dei consumatori e dei non consumatori di droghe;
e come misure urgenti di politica sanitaria il Congresso richiede
a) la legalizzazione dell'hashish e della marijuana, la cui proibizione non risponde a nessuna esigenza sanitaria;
b) l'attivazione di procedimenti di distribuzione controllata di eroina e cocaina ai tossicodipendenti, sul modello della riuscita esperienza inglese di Liverpool;
c) meccanismi di distribuzione gratuita di siringhe sterili in cambio di quelle usate e di preservativi ai tossicodipendenti anche in carcere;
d) l'ampliamento non tanto del numero delle strutture ma della gamma di servizi da fornire, attraverso centri sia pubblici che privati, ai tossicodipendenti e ai consumatori di droghe legali o illegali, alcool in particolare:
Il Congresso del CO.R.A.
rivolge un appello ai cittadini degli 8.000 circa comuni italiani interessati alle prossime elezioni amministrative perché lavorino per rendere possibile la presentazione di liste a forte caratterizzazione antiproibizionista sulla droga contro la criminalità politica e comune e per la salvaguardia della libertà di scelta anche in tema di aborto, un diritto oggi messo a rischio da un analogo riflesso proibizionista e illiberale;
Il Congresso del CO.R.A.
si rivolge in particolare alla realtà sociale, oggi relegata nella clandestinità, formata dai sieropositivi e dai malati di Sida perché concorrano a determinare, anche attraverso l'iscrizione al CO.R.A. e al Partito radicale, una politica sulla droga più razionale e più umana;
Il Congresso del CO.R.A.
dà mandato fin d'ora ai suoi organi di convocare il secondo Congresso dell'Associazione per il prossimo autunno in modo da garantire la massima presenza possibile degli iscritti italiani degli iscritti italiani e lo sviluppo dell'attività transnazionale del CO.R.A.