SOMMARIO: Il documento sull'aids approvato dal congresso del Cora di Roma del 16 luglio 1989
(Notizie Radicali n.175 del 14 agosto 1989)
Sì, Amici ci sono alcuni di voi, che già conosciamo; ma amici ci siete tutti voi, sconosciuti perché lontani e ancor più perché invisibili, come quell'uomo invisibile che di diverso aveva solo il colore della pelle.
Voi fate quest'enorme esperienza e l'andate facendo per tutti noi e noi con voi; ciascuno, però, nella miseria della sua propria solitudine.
Noi vorremmo che ciascuno di voi, alfine ciascuno di noi, vecchio o ammalato, potesse, un giorno esprimere quella gratitudine, che uno di noi, A.E. Druilhe scrive nel suo "Corpo a corpo": "Vorrei esprimere la mia riconoscenza a tutti i colleghi e gli amici che non hanno cambiato atteggiamento nei miei confronti da quando mi sono ammalato."
Vorremmo che noi potessimo fare insieme una anzi, la politica sul SIDA e, per voi, noi non possiamo farla senza di voi, nè voi senza di noi.
Ah, quanto vorremmo che fossimo, noi tutti, capaci di parlarci ed agire di noi e per noi, accomunati, gli uni e gli altri, voi e noi, nell'esserci del mondo.
Ma non andiamo oltre nello scrivere parole, il silenzio essendo più eloquente, un silenzio di meditazione su due articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e sui quali, gli uni e gli altri, voi e noi, possiamo impegnarci:
"Nessuno dev'essere sottoposto a interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella famiglia. nella casa e nella corrispondenza, nè ad attacchi al suo onore e alla sua reputazione. Ognuno ha il diritto di essere protetto dalla legge da tali interferenze ed attacchi."
"Ognuno ha dei doveri verso la comunità solo nella quale è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità."
Che raramente tali e tanti diritti vengano rispettati è ragione in più per affermarli e tentare il tutto per attuarli!