Presentata da Marco Pannella e da altri 40 firmatariSOMMARIO: La mozione approvata il 5 settembre 1989 dal Consiglio federale del Partito Radicale con 52 voti favorevoli, quattro contrari e 3 astenuti. Sollecita l'esecuzione del dispositivo della mozione approvata dal Congresso di Budapest (22-26 aprile 1989) che delegava "ogni suo potere statutario al primo segretario, al tesoriere, congiuntamente al presidente del Partito ed al presidente del consiglio federale".
IL CONSIGLIO FEDERALE
Approva le relazioni del Segretario e del Tesoriere, che documentano con straordinaria completezza la realtà, la forza ideale e politica dei radicali, le immense difficoltà di assicurare in piena e normale continuità una coerente e adeguata organizzazione di partito, dopo che l'assenza di certezza del diritto, di rispetto della legalità repubblicana, di effettiva democrazia politica, di rispetto del diritto e dei diritti da parte del sistema partitocratico specie in Italia, ha tolto al PR la possibilità stessa di vivere secondo diritto, sia pubblico sia statutario e interno;
Afferma che obiettivo attuale di tutti i radicali è quello di mobilitarsi in assoluta libertà e responsabilità anche specie individuali per concretamente assicurare la nascita e l'affermazione di un grande, nuovo, transpartito transnazionale, radicale, nonviolento, per i diritti umani e politici, per la vita del diritto e il diritto alla vita, per dare forma e forza politica all'umanesimo ambientalista, attraverso uno strumento politico che prefiguri anche nella sua struttura e nelle sue regole - come ha fatto per decenni il PR - i valori che sono i propri;
Constata che il grande anelito di libertà, di diritto, di tolleranza dei cittadini che hanno subito la dittatura e i crimini del socialismo reale, e che ne subiscono tuttora le conseguenze, trova anche nella politica ufficiale dei Paesi di democrazia reale il tradimento di quei valori che ne legittimerebbe oggi la leadership nel mondo;
Impegna il Partito a privilegiare fortemente (per quanto possibile e compatibile con i legami italiani per ora fonte quasi esclusiva di risorse per il partito), la lotta per il diritto, la libertà, la tolleranza, gli Stati Uniti d'Europa, nei Paesi dell'Est dove operano compagni del PR, in particolare in URSS, Ungheria, Polonia, oltre che in Jugoslavia;
Prende atto del fatto che finora non è stata ancora attivata la procedura dettata dal Congresso di Budapest, pur di fronte all'evidente, rapido, compiersi del processo antidemocratico previsto e denunciato, e delle sue conseguenze;
Respinge con sdegno l'accusa di volontà liquidatoria come fondamento della decisione congressuale e ne rivendica con fierezza il carattere di estrema moralità e saggezza civile e politica che la contraddistingue, all'altezza delle migliori e più caratteristiche manifestazioni di rigore e di inventiva radicali;
Rivolge un appello a tutti i democratici perché si impegnino anche formalmente a sostenere la lotta del PR, che resta e diventa sempre di più, insostituibile e necessaria.
Pannella Lensi Andreani Spadaccia Henman
Bertrand Ottoni Albi Teodori Taschera
Strik L. Turco Mendao D'Elia Pietrolucci
Bonino Vesce Taradash Cicciomessere Dupuis
Bordon Arconti Di Lascia Calderisi Terni
Negri Tamburi Traversi Cesmadziski Pezzana
Ouattara Sarr Lopez Ajayi Pietrosanti
Stango Bertè Busdachin Ferenc Karman