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Rosko Zeliko - 17 ottobre 1989
Consiglio federale Pr: non soltanto aspetti positivi.
Zeliko Rosko

SOMMARIO: Zeliko Rosko, un giornalista di Zagabria che, invitato al Consiglio federale di settembre a Roma, ha deciso di iscriversi al Partito radicale, descrive qui le sue impressioni sul Partito radicale, sulla presenza dei sovietici al Consiglio federale, sull'attività del Partito radicale in Jugoslavia.

(Notizie Radicali n.224 del 17 ottobre 1989)

Il modo diverso di affrontare i problemi, la tolleranza del pensiero, la fondatezza degli argomenti e l'importanza politica sono stati gli aspetti positivi dell'ultimo Consiglio federale tenutosi a Roma. Il fatto che i consiglieri italiani fossero molto più preoccupati per la scena politica nazionale e per la posizione del Partito Radicale in quell'ambito piuttosto che per gli attuali avvenimenti nei paesi dell'Est hanno fatto emergere i diversi approcci alla politica del Partito come anche le diverse ragioni delle singole iscrizioni al Pr. E' evidente che l'argomento principale dell'ultimo Consiglio federale era la presenza e la partecipazione dei compagni sovietici. L'arrivo degli ospiti dall'Unione Sovietica ha richiamato al centro del dibattito, tra l'altro, la questione della priorità di alcuni problemi e la posizione del Pr nei loro confronti.

Infatti dagli interventi di alcuni delegati sovietici si può constatare quanta importanza abbiano i problemi riguardanti la legalizzazione della prostituzione, l'amore libero, l'antiproibizionismo, e quanta ne abbiano quelli di Unione Sovietica, Polonia, Ungheria riguardanti le riforme socio-economiche e politiche in questi paesi. "Sarebbe insolito proporre ai minatori del Kuzbas e Vorkut che stanno combattendo per l'autogestione, per 150 grammi di sapone e per un pezzetto di carne nel brodo, di combattere anche per i diritti sessuali. Loro non comprenderebbero affatto una tale proposta, anzi, nei suoi confronti si comporterebbero in modo poco amichevole e avrebbero ragione", ha dichiarato nel suo discorso Grigorijans. Riteniamo che non venga tanto negato il consenso su questo, quanto che ignorare i problemi delle società moderne significa allo stesso tempo negare la loro esistenza. Trascurare determinati problemi perchè non sono ancora attuali in alcuni ambienti oppure non hanno ancora raggiunto una determi

nata rilevanza non significa negare la loro esistenza. Infatti nel caso citato dei minatori russi la sessualità è subordinata ai loro problemi sociali mentre negli altri ambienti l'espressione dell'identità nazionale si pone al di sopra delle richieste democratiche quali quelle per la libera organizzazione della politica, la libertà di parola e così via. Quindi, proprio nell'impegno del Partito radicale transnazionale vediamo la possibilità di avvertire e di indirizzare i paesi dell'Est verso le correnti di civilizzazione moderna con tutti i suoi fenomeni, sia positivi che negativi.

Ovviamente, ciò non significa negare i problemi attuali di questi paesi ma una maggiore sensibilità e comprensione da parte del Partito radicale delle condizioni politiche, soprattutto nei paesi dell'Est.

In particolare vorrei sottolineare l'incoerenza del marketing politico del Pr in Jugoslavia. All'inizio dell'anno, durante la campagna per il Congresso in Croazia e in Slovenia, il Pr era presente nei mass-media e nei forum politici delle nostre Repubbliche.

Però dopo la risposta negativa delle nostre autorità l'attività del Partito sul nostro territorio è calata notevolmente. Questo ci sembra un fatto poco serio da parte del partito che vuole essere transnazionale e che vuole lottare per le nuove iscrizioni.

Così anche questa momentanea inattività conferma una insoddisfacente organizzazione degli iscritti in Jugoslavia. Riteniamo che il programma del Pr Transnazionale sarebbe molto più interessante per i nostri concittadini se le informazioni sull'attività e intenzioni del Partito arrivassero in tempo e con continuità.

Bisogna dire che la visita di Sergio Stanzani a Zagabria e l'interesse degli Zagabresi per la sua relazione ha costituito informazione ben migliore della parola scritta.

Inoltre, il bollettino d'informazione che viene mandato agli iscritti nel nostro paese contiene abbastanza errori grammaticali e per quanto riguarda il contenuto si potrebbe dire che non è interessante. Infatti, in esso non ci sono idee e approcci diversi ma informazioni scritte in modo piuttosto scarno. Ci sembra che i fondi spese per questo bollettino sarebbero sufficienti per la stampa di un giornale sul nostro territorio.

Alla fine vi informo che a Zagabria si è recentemente costituito il Comitato di coordinamento dei movimenti democratici e pluralistici della Croazia, nel quale sono contemplate sette iniziative tra le quali anche quella radicale. Alla sua prossima riunione si intende redigere un comunicato nel quale si protesti contro qualsiasi tipo di violazione di democrazia in Croazia e in Jugoslavia, contro qualsiasi forma di violenza. Inoltre si chiede di accelerare il procedimento per la registrazione di tutti i movimenti politici in Croazia e in Jugoslavia. Il comitato di coordinamento dovrà incontrarsi con l'omologo coordinamento sloveno e con alcuni rappresentanti dei gruppi pluralistici jugoslavi per tentare di formare una "Coalizione democratica jugoslava".

 
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