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Aglietta Adelaide, Melandri Eugenio, Bettini Virginio - 9 luglio 1990
Somalia: Proposta di risoluzione
presentata dagli onn. MELANDRI, BETTINI e AGLIETTA a nome del gruppo Verde al PE sulla situazione in Somalia.

SOMMARIO: in relazione alle uccisioni di cittadini comunitari, alle continue violazioni dei diritti umani, al massacro compiuto contro la popolazione somala allo stadio di Mogadiscio, si chiede una commissione internazionale che faccia luce su questi terribili avvenimenti; di operare per un isolamento totale del regime; di congelare immediatamente ogni forma di aiuto economico e di cooperazione con la Somalia fino al ripristino delle libertà democratiche nel paese e di operare un embargo totale alla vendita di armi al regime di Barre.

Il Parlamento Europeo,

A. considera la politica di repressione delle libertà individuali e dei diritti delle diverse etnie condotta dal governo somalo di Siad Barre, processo già avviatosi a partire dagli anni 70 con la forzata sedentarizzazione delle tribù nomadi dell'Ogaden,

B. considerando l'art. 5 della IV Convenzione di Lomé che impegna i paesi aderenti, come la Somalia, a rispettare i diritti umani e che qualifica tale rispetto come elemento imprescrittibile per una corretta politica di sviluppo, materiale e democratico, da perseguire in questi paesi,

C. considerando che Siad Barre ha ordinato la carcerazione di decine di esponenti dell'opposizione al regime i quali, con un appello publico il 15 maggio scorso, invitavano il generale Barre ad adoperarsi per l'avvio di un processo democratico in cui garantire i diritti fondamentali ai cittadini somali,

D. considerata la recente barbara uccisione di un cooperante italiano, Giuseppe Salvo, morto a causa di forti percosse inflittegli da agenti governativi dell'esercito somalo il cui coinvolgimento il governo somalo inizialmente si era rifiutato di riconoscere,

E. considerato l'ulteriore inammissible omicidio di un tecnico tedesco della compagnia aerea di bandiera della RFT, e delle molestie operate sulla moglie, ancora ad opera di reparti dell'escercito somalo, elemento questo che contribuisce a capire la libera brutalità in cui possono esercitarsi, senza essere perseguiti legalmente, gli ambienti vicini al regime,

F. considerato il terribile massacro compiuto sabato 7 luglio dalla polizia somala che, durante una manifestazione sportiva allo stadio di Mogadiscio, ha sparato indiscriminatamente contro la folla inerme che contestava il generale Barre, provocando decine di morti e centinaia di feriti a disprezzo del benché minimo rispetto dei diritti umani,

G. ricordando che già il 14 luglio 1989 il governo si rese colpevole del massacro in piazza a Mogadiscio di ben 350 persone che protestavano contro gli arresti indiscriminati compiuti dalla polizia, soprattutto tra le fila dei religiosi musulmani, all'indomani dell'assassinio di mons. Colombo,

H. considerato che il generale Barre, nelle sue pratiche dittatoriali, ha unilateralmente interrotto anche il minimo processo di democratizzazione che si era impegnato in sede internazionale ad attivare, rifiutandosi così di elaborare una nuova Costituzione,

1. condanna fermamente le uccisioni dei cittadini comunitari sopracitati ed esprime la sua più dura protesta per le continue violazioni dei diritti umani che questi tragici avvenimenti, anche attraverso la costituzione di commissioni internazionali di inchiesta;

2. esprime orrore per il massacro compiuto contro la popolazione somala allo stadio di Mogadiscio, ed anche in questo caso chiede che una commissione internazionale faccia luce sui terribili avvenimenti;

3. chiede agli Stati membri di operare in sede internazionale affinché si arrivi ad un isolamento totale del regime ed invita lo stesso Barre, assolutamente inadeguato a governare la situazione di tensione presente nel paese, a mettersi da parte avviando un processo di riconciliazione nazionale con le opposizioni, sulla base del "Manifesto dei 112" del maggio scorso, che decida le riforme democratiche promesse e mai realizzate dallo stesso Barre;

4. chiede alla Commissione di congelare immediatamente ogni forma di aiuto previsto in Lomé IV almeno sino a quando non si saranno ottenute formali e sostanziali assicurazioni che il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà democratiche saranno presi in considerazione dalle competenti autorità governative;

5. chiede alla Commissione, al Consiglio e ai paesi membri di sospendere ogni aiuto economico e di cooperazione sia scientifica che tecnologica con la Somalia fino al ripristino delle libertà democratiche nel paese;

6. chiede alla Commissione, al Consiglio e ai paesi membri di operare un embargo totale alla vendita di armi al regime di Barre;

7. chiede ai Ministro degli esteri riuniti nell'ambito della cooperazione politica europea di fare quanto in loro potere per indurre il regime di Siad Barre a fornire garanzie per un corretto funzionamento delle dinamiche istituzionali e democratiche in Somalia;

8. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai Ministri degli esteri riuniti nell'ambito della CPE, ai governi dei membri, al governo somalo e ai membri dell'opposizione al governo somalo.

 
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