SOMMARIO: L'8 gennaio 1991, deputati italiani del Gruppo Parlamentare Federalista europeo, eletti nelle liste del Partito Radicale, e del Gruppo parlamentare verde presentano una mozione sulla crisi del Golfo. Il 16 gennaio 1991 viene presentata una risoluzione, accolta dal Governo italiano come raccomandazione.
(Il Partito Nuovo, n.2, Luglio 1991)
La mozione, nel suo dispositivo finale, impegnava il Governo italiano »a rivolgere un appello solenne e urgente a tutti i Governi democratici del mondo, all'Assemblea, al Consiglio di Sicurezza, al Segretario Generale dell'Onu, perchè:
venga immediatamente approntata e realizzata una grande offensiva di informazione dell'opinione pubblica irakena, araba e internazionale, con tutti i mezzi che la moderna tecnologia e la potenza delle forze in campo, a difesa del diritto e della pace, delle determinazioni dell'Onu e dell'indipendenza del Kuwait consentono, con l'uso delle potenti armi nonviolente di diffusione della verità, di denuncia dei crimini passati, presenti o in preparazione - guerre, stragi e oppressione nello stesso Irak - di denuncia insomma della vera natura del regime di Bagdad e del suo capo; una grande offensiva di informazione che dia la parola anche alle vittime e alle forze del dissenso irakeno, e più ampiamente arabo, contro il dittatore, mostrando e praticando solidarietà per il popolo irakeno, dando il valore di liberazione anche per esso della sconfitta politica, conclusiva di Saddam Hussein, ove questi non accetti le ingiunzioni dell'Onu; un'offensiva da attuare con la massima energia per il tempo più opportuno e adegu
ato, prima di passare all'eventuale uso delle armi militari .
La risoluzione impegna il governo ad investire immediatamente il Consiglio della Comunità europea perché sia annunciata la convocazione di una »Conferenza sui diritti della persona e sulla sicurezza nel Mediterraneo e nel Medio Oriente .