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Il Partito Nuovo - 1 luglio 1991
Con il Partito Radicale per restaurare la legalità

SOMMARIO: Priorità politica del Partito Radicale è l'abolizione del mercato nero della droga, perseguendo l'obiettivo della legalizzazione del consumo: per affrontare i problemi sociali e sanitari che l'abuso di droghe pone, è necessario togliere alle sostanze proibite il valore artificiale che assumono grazie alla proibizione e all'impossibile tentativo di applicarla.

(Il Partito Nuovo, n.2, Luglio 1991)

Il Partito Radicale denuncia che il sistema proibizionista sulla droga, codificato una nuova volta nella convenzione di Vienna del 1988, è responsabile allo stesso tempo della crescita dei poteri criminali in sempre più numerose regioni del mondo, e di una sempre più diffusa infiltrazione della criminalità organizzata nella vita politica ed economica di tutti i paesi; di una costante regressione di natura illiberale dei sistemi giuridici nazionali e delle convenzioni multilaterali, anche nei paesi più tradizionalmente legati alla concezione dello Stato di diritto; di un inarrestabile diffondersi di alcune droghe - generalmente le più nocive nelle forme più nocive - in aree geografiche e sociali sempre più vaste.

Il Partito Radicale è oggi la sola forza politica che denunci con chiarezza i costi sociali intollerabili e le devastazioni istituzionali sempre più gravi che il sistema proibizionista introduce nella vita sociale. L'illegalità e la violenza crescono nelle grandi città dell'Occidente: qui i consumatori di droghe proibite si trasformano quotidianamente in rapinatori, ladri, assassini per procurarsi il denaro necessario a pagare i prezzi stabiliti dalle organizzazioni del narcotraffico. L'epidemia di AIDS trova un tragico impulso dall'uso plurimo di siringhe infette, abitudine legata alla condizione di clandestinità in cui sono costretti i consumatori di droghe. La corruzione della vita politica e l'inquinamento del sistema finanziario, già inquietanti nei paesi più ricchi, diventano devastanti in quelli più poveri e in particolare nei paesi produttori delle materie prime che servono alla fabbricazione delle droghe più redditizie, come l'eroina e la cocaina: qui ogni possibilità di sviluppo economico ordinato

è preclusa dalla compresenza di due mercati, uno delle merci legali, l'altro delle merci illegali, che distrugge i meccanismi regolatori della vita economica. L'impotenza delle forze impegnate nella repressione, destinate a vincere le scaramucce e a perdere la guerra a causa della natura, delle dimensioni e della potenza finanziaria del fenomeno criminale che dovrebbero combattere, viene in ogni paese usata strumentalmente da politici privi di scrupoli: il fallimento della repressione diventa pretesto per lo smantellamento delle regole giudiziarie liberali e l'emanazione di sempre nuove leggi eccezionali all'interno del territorio nazionale, la proclamazione di guerre condotte al di fuori e contro ogni diritto internazionale, la reintroduzione della pena di morte.

Il Partito Radicale ha tradotto in proposte concrete l'allarme lanciato negli ultimi anni contro le devastazioni del Proibizionismo dalle voci più autorevoli di ogni settore della vita sociale, e ha posto fra le sue priorità politiche l'abolizione del mercato nero della droga, vale a dire l'abolizione del sistema proibizionista. Togliere alle sostanze oggi proibite il valore artificiale che assumono proprio grazie alla proibizione e all'impossibile tentativo di applicarla, è il primo passo da compiere - quello decisivo - per affrontare i veri problemi sanitari e sociali che pone l'abuso di droghe.

Con l'iscrizione al Partito Radicale ciascuno di noi può finalmente utilizzare e dare così nuova forza a uno strumento unico di lotta politica e di comunicazione fra tutte le organizzazioni che, in ogni continente, militano contro il sistema proibizionista. E' un atto necessario per la conquista e la difesa dei diritti civili, per affermare la legalità istituzionale, per lo sviluppo della democrazia.

 
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