SOMMARIO: Si stupisce con Occhetto e con i "cari compagni del Comitato centrale del PCI" per l'incertezza esistente in quel partito tra "rifondazione" o "fondazione"di un "nuovo partito: "Un progetto di riforma della politica, delle istituzioni, d'Italia e d'Europa" o, al contrario, "una manifestazione di stampo giacobino" che "decreti di essere costituente" per "costituire" in un paio di giorni il "nuovo" partito? Si vuole "una costituente convocata come un Comitato centrale" di partito? "Mi sembra pochino...". D'altra parte "è l'ora di costituire una...Federazione democratica dei democratici italiani" a livello nazionale e regionale ("tenteremo subito di farla, ad es., in Abruzzo..."). E c'è infine - ricorda l'a. - da "garantire" la scelta internazionalista, attraverso "la vita del Partito radicale..."

(L'UNITA', 5 settembre 1991)

Caro Occhetto, cari compagni del Comitato centrale del Pci, cari amici dei »clubs , della »sinistra sommersa , della »Sinistra indipendente , occorre, urge comprendere, ed esser compresi: »rifondazione del Pci o »fondazione di un nuovo partito? Un "progetto" di riforma della politica, delle istituzioni, d'Italia e d'Europa, da elaborare fra diversi soggetti politici ed elettorali almeno potenzialmente autonomi ed autonomamente organizzati, da strutturare in uno Statuto, in norme transitorie e finali di un serrato e concordato processo costituente, rapido, ma non inesistente, in organigrammi anch'essi predefiniti per l'avvio del nuovo partito; o, al contrario, una manifestazione di stampo giacobino che decreti d'esser costituente o di costituire, in un paio di giorni, o giù di lì, il »nuovo partito? Da una parte il Pci che concorda, per quanto possibile, fra le sue componenti interne, in primo luogo, e dall'altra noi, o altri, »polvere di stelle , galassia che viva »ad hoc , o muoia, l'emanazione del decre

to, e le circostanze più o meno pubblicitarie ed »esterne della manifestazione della »Costituente ?

Una costituente convocata come un Comitato centrale straordinario dal segretario del Pci, un giorno annunciata come tale, un altro come congresso di ri-fondazione del Pci, sempre per dicembre, non si sa ancora l'ora e i minuti?

Mi sembra sia pochino, anche per chi per avventura ci stesse, che non ci stia già, e che ci resti.

D'altra parte è l'ora di costituire una... (usiamo un po' lo stesso metodo almeno per il nome) Federazione democratica dei democratici italiani, a livello nazionale, e Unioni regionali, con l'obiettivo della costituente, ma - anche - con la capacità di andare avanti se questa mancasse, fallisse, o non fosse che la copertura di una mera rifondazione altrui. Tenteremo subito di farla, ad esempio, in Abruzzo, se non già nel Lazio, dove con silenziosa ma chiara arroganza si sono soffocate prima del nascere, a due riprese, in autunno e in primavera »liste Nathan e qualsiasi altra prefigurazione del nuovo.

Da Venezia a Catania, passando per l'Aquila e Roma, c'è molto da fare, mi sembra, perché tutto il nuovo non venga, o non manchi, dal vertice del Pci e dai suoi comprensibili ma pericolosi ripiegamenti.

C'è, per finire, la scelta internazionalista e federalista, nonviolenta e laica, da garantire con la vita del Partito radicale, e non la sua fine nella sola confluenza in una »Internazionale di apparati burocratici e di leader nazionali e nazionalisti più o meno carismatici, scelta di vita e di lotta, invece, di ogni militante che non voglia ripercorrere l'illusione del socialismo e della democrazia in un solo paese o in una sola regione, personalmente e collettivamente impegnati nella concreta lotta per i diritti civili, umani e politici, per una società di diritto, per una politica radicalmente, internazionalisticamente ambientalista.