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Paolini Edmondo - 30 aprile 1992
DALLA COMUNITA' ALLA FEDERAZIONE EUROPEA
(proposta di tesi per il dibattito)

di Edmondo Paolini

SOMMARIO: Documento sull'Unione europea e il federalismo predisposto per il 36· Congresso del Partito radicale (Roma, Hotel Ergife, 30 aprile - 3 maggio)

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PRINCIPI GENERALI

1. LIBERTA' E FEDERALISMO

1.1. Autonomia, democrazia, sussidiarietà, partecipazione

Il federalismo come concezione per la riorganizzazione della società interna ed internazionale, con al centro l'uomo -nuovo umanesimo -, sulla base dei principi di autonomia, democrazia, sussidiarietà e partecipazione

1.2. Sovranità, autodeterminazione, autogoverno, federazione

La sovranità assoluta di uno Stato può essere solo un momento che segna la conquista dell'indipendenza, ma non deve essere l'obiettivo finale: per motivi etici, politici, economici, sociali e culturali (nuovo umanesimo e dimensione 'regionale' o/e mondiale dei problemi), è necessario, da una parte, perseguire subito aggregazioni 'regionali' -continentali o subcontinentali-, a struttura federale, in funzione del governo mondiale; dall'altra, operare per una ristrutturazione della società all'interno degli Stati, che tenga conto delle realtà comunali e regionali, nonché delle minoranze etniche, religiose e linguistiche

2. FEDERALISMO EUROPEO E FEDERALISMO MONDIALE

2.1. Comunità europea

L'ordinamento scaturito dai trattati di Roma ha dato vita ad un soggetto anomalo, a prevalente carattere intergovernativo (poteri del Consiglio). Le poche decisioni sovranazionali, in campi irrilevanti, presentano accentuati aspetti antidemocratici, per l'assenza di proposta e controllo parlamentare. Anche i recenti accordi di Maastricht hanno confermato questo carattere

2.2. Rafforzamento ed ampliamento

Proprio per la sua natura intergovernativa, la Comunità è incapace di rispondere alle richieste di adesione ( o anche di sostegno economico) che provengono dai paesi del centro e dell'est dell'Europa e dai Balcani: è necessario un rafforzamento istituzionale con poteri reali al Parlamento europeo e alla Commissione esecutiva

2.3. Da Comunità a Federazione europea

La Federazione europea -gli Stati Uniti d'Europa- si può realizzare solo approvando una nuova Costituzione di tipo federale, redatta da un organo democratico e rappresentativo della volontà popolare -il Parlamento europeo-, che conceda poteri reali ed appropriati alle istituzioni comunitarie e stabilisca le materie di competenza della Federazione e quelle di competenza degli Stati federati

2.4. Federazione europea come modello

Per il suo carattere pluralista e aperto, la Federazione europea potrebbe costituire un esempio di aggregazione politica, economica, sociale e culturale per altri tipi di aggregazioni in Africa, in Asia e in America latina

2.5. ONU e Federazione mondiale

Nella prospettiva, lontana, di una federazione mondiale, è necessario trasformare subito l'ONU, conferendogli maggiori poteri di intervento -ingerenza-, sul modello di quanto avvenuto nella guerra del Golfo, con l'estensione dei compiti di polizia

ATTUALITA' POLITICA ED ECONOMICA

3. LA COMUNITA'EUROPEA E LE POLITICHE COMUNITARIE

3.1. La politica estera e di difesa

I fatti degli ultimi mesi, dalla guerra del Golfo alla guerra dei Balcani, hanno dimostrato la insufficienza, la contraddittorietà e spesso la pericolosità della politica estera della Comunità. L'aver affidato a Maastricht tutti i poteri in materia al Consiglio, organo intergovernativo, perpetuerà questa non-politica

3.2. La politica economica ovest-est e nord-sud

Con il bilancio attuale della Comunità, già assolutamente insufficiente a realizzare le politiche comuni (regionale, industriale, ricerca, ecc.), è impossibile pensare di finanziare un vero programma di aiuti ai paesi del centro Europa, dell'ex-Unione Sovietica e dell'ex-Jugoslavia, nonché ai paesi del terzo mondo, con i quali la Comunità ha già impegni stabiliti. Lo stesso nuovo "pacchetto Delors", che prevede un minimo di aumento di bilancio -sempre lontano dalle reali necessità- viene contestato fortemente dai governi nazionali. Per realizzare un concreto "piano Marshall " di aiuti è necessario un potere politico di elevare imposte, che abbia il consenso e la capacità di gestire il piano comune, cioè un organo sovranazionale

3.3. La politica dell'ambiente

Essendo una delle politiche più tipicamente sovrafrontaliere, è quella che ha maggior bisogno di decisioni sovranazionali, per evitare, tra l'altro, disparità di standars che favorirebbero i Paesi che applicano livelli più pericolosi

3.4. La politica sulla droga

E'necessario sostenere il Parlamento europeo nell'azione antiproibizionista, che ha permesso di capovolgere, attraverso l'azione della commissione d'inchiesta, la tendenza corrente di »guerra alla droga

3.5. La politica per i diritti umani

Il Parlamento europeo deve far propria la battaglia per l'abolizione della pena di morte lanciata dal Partito Radicale

3.6. La politica per la difesa dei diritti delle minoranze etniche, linguistiche e religiose

La Comunità deve riprendere l'azione a favore delle minoranze, dando seguito ai lavori già iniziati dal Parlamento europeo -relazioni e risoluzioni Arfé e Kujpers-: la realizzazione della Federazione europea, comporterebbe l'eliminazione naturale di ogni confine "interno" agli stati e tra gli stati

3.7. La politica della comunicazione

Proprio la Comunità, con l'obbligo di utilizzare tutte le lingue madri, è un esempio concreto della necessità dell'adozione di una lingua comune di lavoro. L'esperanto, lingua neutra e non egemone, potrebbe costituire la soluzione del problema. D'altra parte l'affermazione di una lingua di lavoro comune, soprattutto in presenza di una lingua che sta diventando egemone -l'inglese- ha bisogno di un potere politico sovranazionale per essere adottata

L'AZIONE: FINI E MEZZI

4. IL PARTITO RADICALE, TRASNAZIONALE E FEDERALISTA

4.1. Contro la ratifica del trattato di Maastricht

Il rafforzamento del carattere intergovernativo, confermato dal trattato, non solo non permette di avanzare sulla strada della trasformazione della Comunità in una Federazione, ma accentua il deficit democratico. Il Partito Radicale transnazionale intende promuovere una azione forte in tutti i parlamenti nazionali per impedire la ratifica del trattato, che dovrebbe avvenire entro il 1992

4.2. Rilancio della campagna costituente

L'impossibilità, più volte dimostrata, di realizzare con il metodo intergovernativo l'Unione poilitica, conferma la necessità di adottare il metodo costituente, cioè la elaborazione di una nuova costituzione dell'Europa, affidata al Parlamento europeo, legittimo rappresentante del popolo europeo, secondo la strada già percorsa con il progetto di trattato di Unione europea approvato nel febbraio 1984 -progetto Spinelli-. Pertanto i parlamentari democratici e radicali di ogni parlamento dei paesi della Comunità dovrebbero prendere l'iniziativa di far attribuire all'Assemblea di Strasburgo il mandato costituente, sul modello di quanto realizzato in Italia, su azione del Partito radicale e del Movimento federalista europeo, in occasione delle elezioni europee del 1989

4.3. Le "Assisi"

E' opportuno utilizzare lo strumento delle Assisi -riunioni comuni e solenni di rappresentanti del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali- già svoltesi nel passato e ora "istituzionalizzate" dal vertice di Mastricht: possono rappresentare un luogo di incontro, di proposta e di azione radicale, soprattutto se si sostiene la partecipazione, come osservatori, di rappresentanti dei Parlamenti che hanno chiesto l'adesione alla Comunità?

4.4. Rapporti con altre forze federaliste

E'da studiare l'unità di azione con movimenti ed organizzazioni federaliste -Movimento federalista europeo, Intergruppo federalista del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali, eventuale Movimento federalista mondiale- soprattutto in merito: alla battaglia costituente; all'utilizzazione delle Assisi; alla richiesta di anticipazione della Conferenza per la verifica dei risultati del trattato di Maastricht prevista per il 1996; alla convocazione di una nuova grande conferenza dell'Aja; ad eventuali azioni popolari (petizioni, ecc.)

4.5. Dare forza al Partito transnazionale

Tutte le azioni quì accennate presuppongono, per la loro realizzazione, una forza politica organizzata, presente, più o meno fortemente, in tutti e dodici i Paesi della Comunità, soprattutto nelle Assemblee legislative, e mezzi ingenti, ottenibili solo con massicce adesioni al Partito Radicale.

 
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