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Woodall Cristopher - 15 maggio 1992
DROGA IN INGHILTERRA. MEGLIO INFORMARE CHE PROCESSARE
Tossicodipendenza: criminalità e malattia in diminuzione dopo l'esperienza inglese dei centri "drug units".

di Cristopher Woodall

SOMMARIO: La polizia inglese è giunta alla conclusione che risulta meno dannoso "avvertire" una persone trovata in possesso di una quantità "ad uso personale" piuttosto che processarla. L'ente sanitario di Liverpool ha adottato ufficialmente una politica di "harm reduction" (riduzione dei danni) che cerca di minimizzare il danno arrecato dall'utilizzo di sostanze stupefacenti, sia all'individuo che alla comunità, attraverso la distribuzione controllata di droghe. Per molti tossicodipendenti, potersi allontanare dalla necessità di rubare ogni giorno per acquistare droga e dalla dipendenza dalla malavita ha significato anche la possibilità di ristabilire rapporti familiari, di amicizia o di tornare a pensare alla possibilità di cercare un lavoro, di frequentare un corso di studio.

(IL MANIFESTO, 15 maggio 1992)

Londra - La scorsa settimana un'associazione della polizia inglese, in un convegno nazionale, ha reso noto il proposito di generalizzare la pratica del "semplice avvertimento" nei confronti dei tossicodipendenti. Nonostante rimanga illegale usare e vendere droghe a terzi, la polizia inglese, approfittando di un margine di discrezionalità concessogli dal ministero degli interni, è quindi giunta alla conclusione che risulta meno dannoso "avvertire" una persone trovata in possesso di una quantità "ad uso personale" piuttosto che processarla. Per combattere "il problema droga" - ha poi aggiunto l'associazione - è necessario un approccio "pluri-agenziale", una collaborazione tra medici, polizia, dogana, assistenti sociali, operatori.

Un atteggiamento liberale frutto del lungo dibattito in corso in Gran Bretagna sul modo più efficace per riuscire a contenere i danni legati all'abuso di sostanze tossiche.

La legge britannica sull'abuso delle droghe prevede che l'eroina possa essere prescritta, con una ricetta medica, soltanto da uno psichiatra o da un medico generico che abbia un ambulatorio per tossicodipendenti. Gli altri medici possono, invece, prescrivere unicamente il metadone.

L'ente sanitario di Liverpool ha adottato ufficialmente una politica di "harm reduction" (riduzione dei danni) che cerca appunto di minimizzare il danno arrecato dall'utilizzo di sostanze stupefacenti, sia all'individuo che alla comunità.

Per questo sono stati creati ambulatori specifici con personale (talvolta si tratta di ex-tossicodipendenti) che ha il compito di andare alla ricerca di "clienti" con l'obiettivo di sottrarli alla rete di distribuzione criminale di strada e di portarli a contatto con i servizi assistenziali, offrendo loro dosi di droga controllate e fornite con regolarità. I tossicodipendenti utenti del servizio possono usufruire di informazioni preziose su come evitare l'infezione Hiv, la setticemia, l'epatite virale.

Una parte degli operatori "di campo" di questo servizio lavora soprattutto con le prostitute. Gli operatori fanno visita a "clienti potenziali" portando siringhe, preservativi e lasciando a disposizione una scatola per le siringhe usate, per evitare che, una volta usate, vengano gettate per strada. I centri, associando medici, psichiatri e infermieri, insegnano anche tecniche per iniettarsi droga in maniera meno pericolosa.

Quando un tossicodipendente domanda di essere accettato in uno di questi centri, viene sottoposto ad una serie di controlli medici e deve sostenere un colloquio con un operatore, un assistente sociale, un medico generico e, talvolta, anche uno psichiatra.

Inizia, a questo punto, una fase di contrattazione con l'utente alla fine della quale viene stabilito un "contratto" che specifica, tra l'altro, la dose quotidiana da prescrivere - che viene stabilita al livello più basso possibile per l'utente. Il centro può distribuire eroina, metadone, cocaina, amfetamine e convincere il tossicodipendente a utilizzare la "mistura" meno nociva. All'utente viene poi data una ricetta che deve portare ogni giorno in farmacia per ricevere la sua dose. Circa 2.500 tossicodipendenti della regione di Liverpool usufruiscono di questo servizio.

Secondo gli ultimi dati, la percentuale di tossicodipendenti sieropositivi è molto più basso nella regione di Liverpool che in qualsiasi altra. Un risultato positivo raggiunto anche grazie alla collaborazione della polizia locale che indirizza i tossicodipendenti "ammoniti" ai "drug units".

Il lavoro importante ed efficace di questi centri d'aiuto e assistenza ha determinato una flessione degli episodi di microcriminalità.

Ma i risultati di questa politica si misurano soprattutto in termini individuali. Per molti tossicodipendenti, potersi allontanare dalla necessità di rubare ogni giorno per acquistare droga e dalla dipendenza dalla malavita ha significato anche la possibilità di ristabilire rapporti familiari, di amicizia o di tornare a pensare, ad esempio, alla possibilità di cercare un lavoro, di frequentare un corso di studio.

Seguendo questa strada, si apre poi la possibilità - auspicata dagli operatori di Liverpool come un eventuale traguardo personale, una scelta individuale e non come una immediata condizione obbligata - di non "farsi più".

 
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