Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 23 nov. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Il Partito Nuovo - 31 maggio 1992
Una resistenza nonviolenta contro la vergogna europea

SOMMARIO: Presentiamo una »cronaca dell'azione svolta negli ultimi mesi anche attraverso il ricorso agli strumenti dell'azione diretta nonviolenta, per indurre la comunità internazionale ad intervenire rispetto alla drammatica situazione nell'ex-Jugoslavia. L'irresponsabilità, la debolezza, la viltà anche, gli interessi contrapposti, la mancanza di istituzioni adeguate, hanno concorso a determinare la tragedia in corso.

----------------------------

Già nel 1979, mentre i Governi occidentali esaltavano il »non allineamento e l'»indipendenza nazionale jugoslava, noi, anche al Parlamento europeo, chiedevamo che quello jugoslavo fosse considerato problema della Comunità europea. Volevamo la Jugoslavia in Europa, nell'Europa politica. Solo un'Europa integrata politicamente, con istituzioni democratiche sovranazionali, dove le istanze sociali ed economiche dei settori e delle regioni più deboli possano farsi valere a livello parlamentare e legislativo, può garantire per il Centro e l'Est europeo un futuro dove si affermi la dialettica e la tolleranza fra i contrapposti interessi.

Abbiamo agito, negli ultimi mesi, anche ricorrendo all'azione diretta nonviolenta: mentre scriviamo, è il 24 maggio '92, Marco Pannella è giunto alla terza settimana di digiuno contro i massacri in Bosnia Erzegovina, che avvengono nella carenza irresponsabile, ancora una volta, delle istituzioni internazionali.

(IL PARTITO NUOVO - N. 7 - MAGGIO 1992)

Il 26 giugno 1991, giunta la notizia dell'attacco dell'esercito federale jugoslavo alla Repubblica slovena, il Partito Radicale e Marco Pannella prendono posizione »per il riconoscimento delle sovranità nazionali della Croazia, della Slovenia, della Macedonia, dei diritti umani e politici e democratici del popolo albanese del Kossovo . Durante la prima sessione del Consiglio Federale, svoltasi a Roma dal 19 al 22 settembre, Zdravko Tomac, vice Presidente del Governo croato si iscrive al PR - oltre a questi, si iscrivono altre personalità slovene e del Kossovo - e Marco Pannella preannuncia un'azione nonviolenta di digiuno, che durerà fino al 3 novembre.

Sulla base della mozione del Consiglio Federale, nelle settimane successive i parlamentari iscritti al PR presentano analoghi testi al Parlamento europeo e in quello italiano.

A Zagabria, dal 31 ottobre al 3 novembre, i lavori della seconda sessione del Consiglio Federale - interrotti a più riprese dagli allarmi aerei - si svolgono alla presenza e con l'intervento di numerosi membri del Governo croato (tra gli altri, si iscrive al PR, Franjo Greguric, Presidente del Consiglio croato) e con la partecipazione di Carlo Ripa di Meana, Commissario CEE, di Mairead Corrighan, Premio Nobel per la Pace, di Iliaz Ramajli, Presidente in esilio del Parlamento del Kossovo (anche loro iscritti al Partito) e di 60 parlamentari iscritti, provenienti da 10 Paesi diversi. Nella mozione, vengono deliberate numerose iniziative a sostegno del riconoscimento internazionale e per il rispetto dei diritti umani di tutte le minoranze nella ex-Jugoslavia.

Dall'8 al 15 novembre, il PR organizza manifestazioni davanti alle ambasciate ex-jugoslave a Bruxelles, Budapest, Madrid, Mosca, Praga, Roma: si chiede il riconoscimento dell'indipendenza delle Repubbliche e si invitano gli ambasciatori a ritirarsi.

All'annuncio della caduta di Vukovar, assediata da tre mesi, Pannella riprende il digiuno. Alcuni deputati russi, cecoslovacchi e croati, si uniscono all'iniziativa nonviolenta.

Il 9 e 10 dicembre, a Maastricht e Strasburgo - in occasione del »vertice europeo - centinaia di militanti radicali e di cittadini croati, manifestano per il riconoscimento di Slovenia, Croazia, per l'ammissione all'Aja dei legittimi rappresentanti del Kossovo e per il ritiro degli ambasciatori da Belgrado.

Il 22 dicembre, oltre 100 deputati del Parlamento italiano firmano un appello, promosso dal PR, per il riconoscimento di Slovenia e Croazia e per l'impegno a non riconoscere la Repubblica serba se non fornirà adeguate garanzie per i diritti delle minoranze.

Negli stessi giorni, a Strasburgo, Marco Pannella, nel corso di una conferenza stampa - alla presenza del leader del Kossovo, Adem Demaqi, al quale, su proposta dei parlamentari europei iscritti al PR, viene conferito il »premio Sacharov - spiega le ragioni che lo inducono ad intraprendere »un'azione diretta nonviolenta sul fronte della democrazia, della pace, della libertà, con i difensori croati di Osijek , la città della Slavonia da mesi assediata. All'azione partecipano, oltre a Pannella, i parlamentari radicali Roberto Cicciomessere, Lorenzo Strik Lievers e Alessandro Tessari e i militanti Lucio Bertè, Olivier Dupuis, Renato Fiorelli, Sandro Ottoni e Josip Pinezic. Nella notte di Capodanno, i radicali si uniscono, senz'armi, alle forze di difesa croate in tre punti del fronte.

Dal 9 al 12 gennaio 1992 si svolge a Roma il IV Congresso dei radicali italiani; nel corso dei lavori sette militari dell'esercito federale, detenuti in Croazia, si iscrivono al PR.

Durante la prima sessione del XXXVI Congresso del PR, a Roma, in decine di interventi di personalità politiche della Macedonia, della Voivodina, del Kossovo, della Serbia, della Croazia, si delinea una posizione comune, espressa nella mozione presentata da Zdravko Tomac, che rivolge un nuovo appello alla comunità internazionale ed alle sue pesanti responsabilità. Vengono raccolte centinaia di firme, di iscritti e personalità, per un'iniziativa presso la Comunità europea, per la liberazione dei prigionieri di guerra in Serbia e Croazia.

Nelle stesse ore precipita la situazione in Bosnia Erzegovina e su Sarajevo circondata infuria la distruzione: il Presidente bosniaco Izetbegovic è arrestato dai federali. Il Congresso annuncia una marcia nonviolenta verso il Palazzo del Governo italiano, per sollecitare misure immediate, italiane ed europee: il Presidente del Consiglio Andreotti riceve nella notte del 3 maggio, Tomac, Pannella ed una delegazione del Congresso.

---------------

»Il criminale comportamento dell'Italia e della Comunità europea, delle forze pacifiste, di sinistra, oltrechè di quelle governative italiane, nei confronti dell'opera delle forze di potere militariste, antidemocratiche, che dominano Belgrado e da Belgrado, deve trovare una effettiva condanna ed una effettiva alternativa.

Che il diritto alla vita e la vita del diritto siano affermati e difesi subito! Per questo, da domani, inizio un digiuno oltre ad altre azioni politiche e parlamentari .

Con questa dichiarazione, diffusa il 6 maggio '92, Marco Pannella ha annunciato l'azione nonviolenta di digiuno, alla quale, nei giorni successivi, si sono associati, insieme ad oltre 2.000 militanti, due deputati al Parlamento croato: Ivan Bacic e Josip Valincic, dell'Unione Democratica Croata (HDZ), entrambi iscritti al Partito Radicale.

 
Argomenti correlati:
pn-7
iugoslavia
serbia
nonviolenza
pannella marco
pacifismo
bosnia
cee
stampa questo documento invia questa pagina per mail