Pannella: prima in galera, poi si decideIntervista di Pino Corrias
(LA STAMPA, 3 luglio 1992)
SOMMARIO: "Indecente". Così Marco Pannella, l'antipartitocratico, risponde a Ottaviano Del Turco, socialista, numero due della Cgil, che ieri sulla "Stampa", ha proposto una amnistia per i politici corrotti: una soluzione "alla Togliatti" che nel 1946 , in qualità di Guardasigilli, amnistiò i fascisti. "Il provvedimento però fu firmato dopo la caduta del fascismo, non prima. Oggi questo regime non è ancora liquidato. Marcisce, ma sopravvive. Del Turco ha fretta? Si calmi".
D. Lui dice che l'amnistia potrà esserci dopo l'autoriforma dei partiti.
R. No. Prima bisogna applicare il codice penale e tanto per capirci si dovrà arrivare alla contestazione del reato associativo.
D. Partiti come associazione a delinquere?
R. Mi pare che le molte inchieste aperte dalla magistratura lo stiano dimostrando. I partiti, in questi decenni, hanno messo appunto una macchina delinquenziale che ha ridotto il Paese in ginocchio e non parlo solo delle tangenti...
D. A chi si riferisce?
R. Al pci - pds, per esempio. lei lo sa che un patrimonio superiore a quello della Chiesa?
D. Torniamo alla questione amnistia.
R. Del Turco ha commesso l'onorevolissimo errore di dire a voce alta quello che nei palazzi della politica si va sussurrando da tempo. Non ci opporremo. Verranno inquisite migliaia di persone? Benissimo. Avanti così quando sarà il momento , si potrà discutere - semmai - di indulto.
D. Lei crede che i partiti si lascieranno processare?
R. Io ho proposto la creazione di un'altra autorità con poteri giudiziari e parlamentari che indaghi e persegua i profitti di regime.
D. Politici che giudicano altri politici
R. No, non è detto che un'alta autorità sia formata da parlamentari.
D. Lei è pessimista od ottimista?
R. Non riesco ad avere il distacco dell'osservatore. Vede, oggi tutti o quasi sono saliti sulla carrozza dei moralizzatori e tifano dall'alto. Questo non mi sta bene, ci sono partiti, ci sono giornali che hanno titoli per parlare di moralità.
D. Chi?
R. Per esempio La Malfa, per esempio "La Repubblica" di Scalfari, per esempio il Pds si sono mossi per anni all'interno della logica partitocratica e oggi indossano la toga dei giudici.
Quella degli "onesti" è una categoria che io non conosco politicamente. Chi oggi si è travestito da Savonarola e grida contro gli scandali, è stato disonesto sino a ieri. Pochi sono stati fuori dai giochi.
D. Del Turco sostiene che c'è differenza tra chi ha rubato per se e chi lo ha fatto per il partito. I primi sono i più colpevoli?
R. Io penso esattamente il contrario sembrerà paradossale, ma credo che chi ruba per arricchire se stesso commette una privata disonestà chi lo fa in nome di un partito commette una aberrazione.