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Pagano Giorgio - 4 settembre 1992
PER IL DIRITTO ALLA LINGUA E ALLA LINGUA INTERNAZIONALE
IN EUROPA E NEL MONDO

a cura di Giorgio Pagano

SOMMARIO: Cronologia delle iniziative radicali per la creazione di una lingua sovranazionale.

(Seminario del Partito radicale, Sabaudia 4-8 settembre 1992)

* Dicembre '91 - marzo '92:

attraverso il giornale "Il partito nuovo" il Pr svolge una azione di sensibilizzazione sull'importanza politica, per la democrazia, di dare soluzione alla incomunicazione internazionale tra i cittadini europei e del mondo.

* Aprile - maggio '92:

al 36· Congresso del Partito radicale, nella prima Commissione "Europa e federalismo - Lingua federale" vengono approfondite le informazioni, le problematiche relative ai diritti linguistici e al ruolo garante di essi della Lingua Internazionale esperanto, cominciano altresì a definirsi le linee di azione politica transnazionale "per il diritto alla lingua e alla lingua internazionale" come anche "per una lingua federale europea".

* Giugno '92:

vengono inviate a tutti i capi delegazione degli Stati della CSCE e partecipanti alla riunione di Helsinki una lettera di invito ad inserire negli atti finali dei negoziati un articolo sulla tutela delle identità linguistiche: Gli Stati partecipanti riaffermano la convinzione che le relazioni amichevoli, la pace, la democrazia e la sicurezza dipendono sempre di più dalla tutela dell'identità culturale, in particolare linguistica, delle entità etniche.

Riconoscendo la crescente interconnessione tra sviluppo democratico e tutela dei diritti umani, Essi si impegnano a creare le condizioni per la promozione e la tutela di tale identità linguistico-culturale nell'ambito delle relazioni internazionali.

A tal fine gli Stati esprimono l'opinione che l'adozione di una lingua sovranazionale costituisca lo strumento più idoneo per garantire tale identità.

* Luglio '92:

Marco Pannella presenta una Proposta di Risoluzione al Parlamento europeo sull'insegnamento della Lingua Internazionale esperanto propedeuticamente all'apprendimento delle lingue straniere.

Il Partito radicale ha altresì cercato di coinvolgere in questa battaglia gli esperantisti: si tratta di un'area stimata in circa 10-15 milioni di persone sparse nel mondo; la maggiore organizzazione che li associa (con una costituzione statutaria di assoluta neutralità) è la Universala Esperanto-Asocio, Organizzazione Non Governativa dell'Unesco che intrattiene rapporti permanenti con le Nazioni Unite, è composta, per il 1991, di 8200 soci in 105 Stati, con, federate, circa 50 federazioni nazionali che fanno arrivare l'indotto esperantista militante ed associativo dell'UEA a circa 30.000 unità.

Ma, fuori da questi numeri, vanno messe in conto altre realtà associative in Paesi non democratici come l'Iran o come la Cina dove gli iscritti esperantisti alle realtà associative locali vengono stimate intorno alla 500.000. Come anche circa 50 sono le associazioni internazionali di categorie professionali.

Verso quest'area il Pr ha così operato:

* A un indirizzario esperantista è stato spedito il nostro giornale in Lingua Internazionale (4 numeri su 7):

- di costoro, 450 si sono iscritti al Pr, tra i quali molti importanti dirigenti del movimento esperantista italiano ed internazionale, con punte numeriche in Ucraina e in Russia (esperantisti operano con continuità presso la sede del Pr a Mosca dallo scorso maggio);

- circa 400 sono iscritti o aderenti all'associazione esperantista del Partito;

- circa 300 e provenienti da 60 Paesi, sono i riscontri al 7· numero del giornale, mentre 317 sono le lettere inviate al partito con riferimento agli altri 3 numeri spediti.

* Giugno e luglio '92:

il Pr (Giorgio Pagano) è stato presente a Verona al 1· Congresso europeo degli esperantisti e, in luglio, a Vienna al 77· Congresso mondiale degli esperantisti:

- il Congresso europeo esperantista ha approvato una Risoluzione di apprezzamento dell'attività svolta dal Pr pro-Lingua Internazionale;

- e, pur "bloccata" dai soliti e tipici meccanismi di neutralità e di non politicizzazione, l'UEA (la già citata associazione mondiale degli esperantisti) ha più volte pubblicato nel proprio organo di stampa articoli sul Partito radicale, annunciando, nell'ultimo in ordine di tempo, che sull'esperanto, volentieri l'UEA collaborerà con il Partito radicale.

* Questa, la sintesi, delle cifre e dei fatti nudi e crudi, ma che, comunque, appalesano eloquentemente il notevole riscontro ideale e oggettivo dato dal movimento esperantista nel mondo all'idea transnazionale del Partito Nuovo.

Una eco degli esperantisti non solo a livello personale ma anche al più alto livello associativo del movimento stesso: per intenderci, le dichiarazioni del Vicepresidente dell'UEA sul Pr, suonano come se Amnesty International avesse dichiarato che volentierei collaborerà con il Partito radicale...

Ma, un tale riscontro, accresce anche il ruolo del Partito radicale come punto di riferimento del movimento esperantista nel mondo, chiamandolo anche a responsabilità di guida, politica.

"Politica", una parola che fino allo scendere in campo del Pr, tra gli esperantisti, era bandita in nome del più assoluto neutralismo.

 
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