Si è risolto in un minuetto il faccia a faccia televisivo tra il capo del Carroccio e il leader radicale.SOMMARIO: Un breve resoconto del "faccia a faccia" fra Umberto Bossi e Marco Pannella a "Odeon Tv" (3 dicembre 1992). I possibili terreni di convergenza: sistema elettorale maggioritario; l'antiproibizionismo sulla droga.
(CORRIERE DELLA SERA, 4 dicembre 1992)
Milano - "Geniale la definizione che io sarei il nuovo Andreotti" sbotta Marco Giacinto Pannella. Non se l'aspettava proprio di essere paragonato a Giulio Andreotti che del potere è uno degli emblemi viventi. E che ad accostarlo ad uno dei campioni della partitocrazia fosse Umberto Bossi, col quale è sbocciato qualcosa di più di un semplice flirt. "Come - balbetta arrossendo per la vanità Pannella -, noi abbiamo sempre rappresentato le idee contro il potere". Ma dài, incalza il leader dei lumbard, "da un po' di tempo tu occupi uno spazio strategico una volta occupato da Andreotti. Sei un grande mediatore, sei una luce nel grigiore della partitocrazia". E giù complimenti a più non posso.
Il faccia a faccia di ieri sera tra Marco Pannella e Umberto Bossi andato in onda su Odeon Tv, è stato qualcosa di più di un minuetto. Ha incominciato il padre-padrone della Lega che ha riconosciuto al leader radicale una grande capacità: stabilire ottimi rapporti con Giuliano Amato e allo stesso tempo trattare con la Lega. Pannella gli ha risposto riconoscendogli un'autentica coscienza democratica e ha osservato che è possibile fare della strada insieme. E ha indicato cinque punti di possibile convergenza: maggioritario uninominale di tipo inglese (ma Bossi gli ha subito replicato che lo preferisce a doppio turno); la scelta federalista; la battaglia antiproibizionista (e su questo Bossi ha ammesso, per la prima volta, di essere favorevole alla legalizzazione della droga, sebbene su questo argomento all'interno della Lega viga la libertà di coscienza); favorire l'approdo sulla sponda liberaldemocratica dei lumbard. Entrambi hanno preferito glissare sugli impegni concreti. Poi si sono salutati tra mille sala
melecchi. "Marco tu giochi un ruolo importante soprattutto per le battaglie che hai combattuto", ha commentato Bossi. "E tu Umberto non puoi essere messo in un angolo...".