SOMMARIO: Marco Pannella annuncia la presentazione di una denuncia nei confronti della Rai per "attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, violazione della legge di riforma e delle direttive della commissione parlamentare di vigilanza". »Nelle settimane di campagna elettorale per le odierne elezioni si è tornati all'ostracismo più violento e teppistico contro le forze politiche "non gradite" . Negano ogni censura i direttori del Tg3 e Tg2 Alessandro Curzi e Alberto La Volpe.
(CORRIERE DELLA SERA, 14 dicembre 1992)
Roma - Marco Pannella denuncia i responsabili per l'informazione della Rai per "attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, violazione della legge di riforma e delle direttive della commissione parlamentare di vigilanza". Presidente, direttore generale, consiglio d'amministrazione, direttori delle reti e dei TG della Rai sono accusati di "ostracismo violento e teppistico contro le forze politiche non gradite" (Verdi, Lega, Club Pannella, Msi) che nell'ultima campagna elettorale avrebbero cumulato nei tre Tg "zero secondi" di informazione. Analoghe accuse per i notiziari Fininvest. Si diffendono i direttori di Tg2 e Tg3, La Volpe e Curzi.
Marco Pannella va dal giudice. Lo fa, o meglio lo farà nei prossimi giorni, per denunciare la Rai e i suoi vertici, dal Presidente Pedullà al direttore generale Pasquarelli, dal Consiglio d'Amministrazione ai direttori delle reti e dei tg. Perché? Nientemeno che per "attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, per violazione della legge di riforma e delle direttive della commissione parlamentare di vigilanza".
Le motivazioni della denuncia e della grossa arrabbiatura il leader radicale le spiega in una formale e durissima nota. »Nelle settimane di campagna elettorale per le odierne elezioni si è tornati all'ostracismo più violento e teppistico contro le forze politiche "non gradite" scrive Pannella. Gli obiettivi dell'ostracismo, secondo il leader dell'omonima lista, sarebbero non solo il Club Pannella ma anche la Rete, la Lega Nord, il Msi e i Verdi che "hanno cumulato, nei tre telegiornali, zero secondo di informazione".
Nel mirino di Pannella rientrano anche le reti televisive di Berlusconi: "Quanto alle reti Fininvest, se si accettuano cinquanta secondi per il telegiornale di Retequattro, il comportamento è stato identico".
Ma Pannella ha ragione o no? "Assolutamente no", ribatte seccato e deciso Sandro Curzi, direttore del Tg3. "Non capisco che genere di calcoli abbiano fatto, perché noi notizie sui radicali le abbiamo date eccome", spiega. E gli altri partiti? "Nessun problema. Abbiamo parlato ampiamente di Rifondazione, della Rete, dei Verdi. Per non dire dei missini, che ci hanno molto ringraziato. Insomma. qui tutti devono capire che l'informazione non si fa dal droghiere. Ma credo che molti l'abbiano capito, basta guardare ai dati d'ascolto che parlano chiaro". Rispinge l'accusa anche il direttore del Tg2 Alberto La Volpe: "Mah, mi sembra che abbiamo sempre dato conto delle varie posizioni dei partiti nei "pastoni" politici. Comunque, vedremo... e, se Pannella insiste, vorrà dire che ci presenteremo, tranquilli, davanti ai giudici".