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Pannella Marco - 31 dicembre 1992
OSIJEK: COMUNICATO STAMPA

SOMMARIO: Comunicato stampa, che riferisce dell'iniziativa che ha portato un gruppo di militanti radicali, tra i quali Marco Pannella, nelle trincee croate di Osijek nella notte di Capodanno. Si ribadisce la funzione di "messaggio di dialogo" rivolto ai militari dell'esercito ex-federale, "prime vittime dell'oppressione e dell'odio", della manifestazione nonviolenta. Segue una dichiarazione dello stesso Pannella, che ricorda di indossare la divisa croata "perché dal buon uso di questa uniforme passa oggi la lotta per il diritto alla vita e la vita del diritto,...di noi,...degli abitanti del mondo". Egli si trova ad Osijek "contro il riproporsi dell'Europa della vergogna" degli anni '30: "dove c'è libertà libertà e democrazia lì ci sarà pace e tolleranza, giustizia e fraternità".

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I militanti radicali presenti in Croazia per condurre la loro iniziativa nonviolenta sono giunti il pomeriggio a Osijek, la città croata da mesi assediata e nella quale si sono fin qui avuti 3500 feriti e 650 morti, la metà dei quali civili.

I radicali hanno subito incontrato le autorità civili e militari della città, alle quali hanno illustrato il significato dell'azione che intendono condurre sul fronte di guerra con le armi della nonviolenza.

La loro presenza, hanno detto, vuole da una parte rappresentare, di fronte all'indifferenza dei governi europei, l'urgenza di fermare prima che sia troppo tardi l'aggressione sferrata dall'esercito golpista, e dall'altra prefigurare forme di difesa e solidarietà internazionale diverse dall'uso delle armi. Inoltre, il loro vuole essere un messaggio di dialogo - al di sopra e oltre ogni differenza nazionale - nel segno della democrazia, rivolto ai militari dell'esercito ex-federale, prime vittime dell'oppressione e dell'odio.

Nella notte di Capodanno i parlamentari Marco Pannella, Roberto Cicciomessere, Alessandro Tessari, Lorenzo Strik Lievers, i membri del Consiglio federale del PR Olivier Dupuis, Lucio Bertè, Josip Pinesic si affiancheranno, senz'armi, alle forze di difesa croate in tre punti del fronte. Alcuni di loro saranno presenti anche presso le postazioni della brigata internazionale, il cui comandante, Edoardo, è un iscritto al Partito radicale di Budapest. Renato Fiorelli, consigliere comunale di Gorizia, infermiere, presterà il proprio servizio presso le strutture di sanità militare dell'Ospedale di Osijek, che è stato sinora uno degli obiettivi più colpiti dalle artiglierie serbe.

Marco Pannella, nella sua qualità di deputato europeo, si è incontrato con gli osservatori della Comunità europea presenti attualmente a Osijek.

Nella giornata di domani, 1 gennaio, Marco Pannella si recherà a Nova Gradiska, oggetto in questi giorni di violentissimi bombardamenti.

DICHIARAZIONE DI MARCO PANNELLA NEL CORSO DELLA CONFERENZA STAMPA CHE SI E' SVOLTA IL 31 DICEMBRE AD OSIJEK.

Materialmente e simbolicamente, politicamente e civilmente indosso oggi l'uniforme dell'esercito croato perchè dal buon uso di questa uniforme passa oggi la lotta per il diritto alla vita e la vita del diritto, di tutti noi, di noi serbi, di noi albanesi, di noi macedoni, di noi italiani, tedeschi o francesi, di noi russi o inglesi, di noi europei, degli abitanti del mondo. Passa l'ideale e la speranza di democrazia e di pace.

Sono grato e fraternamente fiero di questo che è evidentemente un atto di fiducia e una volontà di onorarci e onorarci per quel che il Partito Radicale della violenza transnazionale e transpartito rappresenta e tenta di costruire nel nostro tempo e nella nostra società.

Se saremo sufficientemente forti, da queste ore e da questa iniziativa comincerà a organizzarsi un sistema di "brigate della non violenza", come embrione della forza del diritto internazionale per la tutela dei diritti della persona e dei popoli nel mondo.

Come rappresentante del popolo europeo del Parlamento Europeo, con i miei amici eletti democratici o militanti del Partito Radicale, siamo qui contro il riproporsi dell'Europa della vergogna che negli anni trenta rese possibile, con il suo cinismo e i suoi governanti pseudodemocratici, allora come oggi, l'affermarsi del fascismo del nazismo, del consumismo, i dilagare delle guerre e dei massacri.

Per questa uniforme che oggi porto ho il dovere di testimoniare del nostro essere croati, europei, anche soldati.

Lo faccio augurando in primo luogo alle donne ed agli uomini serbi di tutte le repubbliche, ed ovunque oggi residenti ed a tutti i loro cari, un anno di libertà, di democrazia, di pace, di tolleranza, di felicità, di buona salute.

Noi rispondiamo con amore e speranza all'aggressione di chi li vuole aggressori, oppressi, assassini o assassinati; dalle trincee nelle quali trascorreremo questa notte ed i giorni che verranno noi lottiamo, e lotteremo, anche per loro, da fratelli e sorelle, malgrado lo strazio che ci viene portato e del quale loro sono pressoché obbligati strumenti.

Denunciamo, infine, la vergogna di una ONU che istighi i serbi a sparare, dichiarando che interverrà solamente quando di fatto la pace sarà in gran parte realizzata.

I nonviolenti, gli antimilitaristi, i federalisti democratici, gli europei, gli internazionalisti, le persone di buona volontà del Partito Radicale, transnazionale e transpartito, ecologista rivendicano l'onore, il dolore, la felicità di essere su questo fronte per la libera Croazia, la libera Serbia, il libero Kossovo, la libera Macedonia, la libera Bosnia Erzegovina, la libera Europa. Dove c'è libertà e democrazia lì ci sarà pace e tolleranza, giustizia e fraternità.

Un grazie di gran cuore ai tanti cittadini croati che in queste settimane ed in queste stesse ore si stanno iscrivendo, per dargli forza, al Partito Radicale. Ne abbiamo immenso bisogno.

Vivono nel 1992, per tutte le donne e tutti gli uomini di questa terra, e della Terra, il meglio delle loro speranze, e l'amore se avranno saputo seminarlo e coltivarlo.

 
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