EMMA "RAMBO" BONINO GIA' AL LAVORO PER SALVARE IL PARTITO DEI DEBITI: HO POCHISSIMO TEMPO PER FARCELA ....di Daniele Vimercati
SOMMARIO: Alcuni flash sulla Emma Bonino, all'indomani della sua elezione alla segreteria del Pr da parte del congresso radicale (Roma, 4/8 febbraio 1993).
(IL GIORNALE, 10 febbraio 1993)
E' diventata segretario di un partito che rischia il fallimento per debiti entro la fine del mese. Ma non si spaventa: alle situazioni di emergenza ormai è abituata. Anche se il fisico non corrisponde - cinquanta chili al massimo - Emma Bonino è il Rambo del Partito radicale. La riservista, la veterana di tante battaglie che si richiama in servizio quando l'esercito, il piccolo e indisciplinato esercito radicale, rischia la disfatta. Insomma: quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a combattere. E il duro tra i radicali è proprio lei, Emma, dimagrita da tanti digiuni ma sempre pronta a ricominciare daccapo.
Marco Pannella l'ha quasi costretta a farsi eleggere, con una specie di ordine di servizio scritto inviato all'ultimo istante al congresso radicale che si è concluso l'altro giorno. A lei non è rimasto che rispondere "obbedisco". Un po' commossa, ha parlato di scelta "non voluta e faticosa", di un compito "superiore alle sue forze". Ma poche ore dopo era già nella sede del Partito radicale, a lanciare messaggi per la sopravvivenza, a rilasciare interviste "a pagamento". Proprio così, a pagamento, ma Tangentopoli non c'entra: "L'onorevole rilascia interviste solo ai giornali che ospitano un appello per le sottoscrizioni a favore del partito", recita con soave ricatto l'addetto stampa. Ecco fatto: chi vuole sostenere il partito di Pannella ed Emma Bonino può inviare un vaglia telegrafico intestato al Partito radicale, via di Torre Argentina 76, Roma. La quota minima è 270 mila lire.
"Mi dispiace ma ho tempi brevissimi - spiega il neosegretario - solo poche settimane per raggiungere l'obiettivo imposto dalla mozione, che è di raggiungere entro il 28 febbraio i trentamila iscritti o un importo equivalente di energie e di risorse. O ce la facciamo o chiudiamo la baracca; anzi, la mettiamo in liquidazione, correttamente".
In queste condizioni, altri si preoccuperebbero. Non è un bel periodo, per i segretari di partito. Ma lei no, sembra sincera quando dice che al momento di accettare ha provato sgomento, e forte, "ma per il partito, la sua sorte, la possibilità di farlo vivere e non solo sopravvivere...".
Del resto, come può spaventarsi una donna che per attirare l'attenzione sul problema dell'aborto s'è fatta arrestare? Sei anni fa, in un altro momento difficile per i radicali, ha perfino accettato di ballare un tango in tivù, fasciata in una tunica di paillettes con un boa di piume di struzzo, un paio di scarpine ortopediche d'argento ai piedi. Quella volta fu lei a subire il ricatto, le dissero che per andare davanti alle telecamere a parlare dei radicali avrebbe dovuto esibirsi come ballerina. "Non fossi tanto magra, avrei accettato anche di fare lo strip-tease, pur di essere utile alla causa radicale", racconta divertita.
Ora l'attende un compito arduo che la sottrarrà in parte ai suoi impegni per i diritti civili, per l'ambiente, per le donne, cui si dedica dal 1976, quando fu eletta per la prima volta a Montecitorio (ed era la deputata più giovane). "Lo so, è un lavoro difficilissimo. Dovrò gestire puntualmente, giorno per giorno, un partito i cui iscritti sono sparsi nell'Europa dell'Est, in Africa e così via, e tutti ci pongono domande e responsabilità, magari via fax...". Soldi pochi, invece: essere transnazionali non è un grande affare quando i compagni di viaggio vengono dalla Croazia, dalla Polonia, dalla Cecoslovacchia, dai Paesi del Terzo mondo.
Come se non bastasse, c'è un capo carismatico, di nome Pannella, con cui fare i conti. I segretari radicali passano, il "Marco nazionale" resta. E "inventa" politica giorno per giorno. Bisogna star dietro alle sue trovate, alla sua fantasia. Un lavoraccio. Ma Emma Bonino ha fiducia in Pannella, gli riconosce "un'incredibile lucidità, previdenza e anche saggezza, a tutto vantaggio delle istituzioni". E rivendica ai radicali "la validità di tante scelte fatte in questi anni": "Fino a ieri il regime partitocratico e il suo sistema di informazione erano riusciti a impedire alla gente di capirlo; ora il regime crolla e questa verità può essere finalmente gridata".