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Il partito nuovo - 19 marzo 1993
Un nuovo statuto

SOMMARIO: Il Congresso ha approvato la proposta statutaria presentata da Sergio Stanzani. Spetterà al Congresso successivo, che si terrà entro 18 mesi dall'insediamento dei nuovi organi del Partito, ratificare la proposta.

La Commissione congressuale dedicata a questo tema era presieduta da Sergej Sheboldaiev, vice Presidente della Commissione legislativa del Soviet Supremo della Russia e Lorenzo Strik Lievers, già parlamentare italiano. Tra gli altri sono intervenuti i parlamentari Lev Semanshko, Lev Ivanov e Mihail Lebedinskij, dalla Russia, Edmond Serban, dalla Romania, tutti membri dell'Assemblea dei parlamentari del Pr.

(IL PARTITO NUOVO, 19 marzo 1993)

Il testo approvato mantiene i principi che sono alla base dello statuto precedente: la regola di libertà su cui si fonda l'adesione diretta e che comporta la libera assunzione di responsabilità personale; l'esclusione della disciplina di partito. Obblighi dell'iscritto sono l'accettazione dello statuto e il versamento della quota. Non è previsto che egli applichi le decisioni assunte dal Partito, che sono invece vincolanti per gli organi del Partito e per coloro che accettano incarichi di dirigenti. Nessuno può sindacare il comportamento dell'iscritto o espellerlo. Questo comporta che il Partito non garantisce coperture, non si assume responsabilità politiche o morali per i suoi membri, responsabili dei propri atti e delle posizioni politiche che assumono. In questo senso il Pr è un "partito di servizio", formato da persone libere, che si iscrivono per lavorare su obiettivi d'azione comuni.

Il Partito non intende in alcun modo "rappresentare" i suoi iscritti, la loro umanità, le loro idee, i loro interessi generali. E' un partito autofinanziato: il fatto che l'iscrizione costi così tanto costituisce garanzia della sua autonomia, ragione della sua forza.

La nuova realtà transnazionale aggiunge a questi principi quello della non concorrenzialità elettorale del Pr con gli altri partiti nazionali. Di qui il rifiuto di avere al proprio interno alcuna forma di organizzazione su base nazionale o comunque territoriale.

Lo statuto vuole: a) garantire e consentire il rapporto diretto tra l'iscritto e il congresso: come far sì che il congresso esprima effettivamente le volontà comuni di iscritti così distanti e diversi tra loro? b) evitare il formarsi di partiti radicali "nazionali" e nello stesso tempo far sì che gli iscritti possano darsi forme di organizzazione, necessariamente su base locale, o nazionale, tale da consentire il lavorare insieme; c) dare adeguato rilievo alla presenza di tanti parlamentari di tanti paesi; d) ovviare alle difficoltà economiche e logistiche di riunire gli organi del Partito.

Gli organi previsti sono: il Congresso, l'Assemblea dei Parlamentari, il Consiglio Generale, il Comitato di Coordinamento, i Congressi di area, il Segretario, il Tesoriere, con le rispettive giunte di lavoro, il collegio dei revisori dei conti.

Il Congresso è biennale, preceduto da una serie di congressi di area, dove si incontrano - prima e dopo il congresso - gli iscritti residenti in una determinata area geografica.

I congressi d'area non eleggono organi, eccettuata una quota di rappresentanti nel Consiglio Generale e nel Comitato di Coordinamento. La riunione del Congresso d'area che precede il Congresso serve ad elaborare la proposta di iniziativa per la mozione congressuale. Il Comitato di Coordinamento esamina le proposte di iniziativa formulate dai Congressi di area e stende un documento che è il risultato di quelli presentati. Dopo questo momento il Comitato di Coordinamento si dissolve, per ricostituirsi in occasione del successivo congresso.

Nei mesi successivi al Congresso sono riconvocati i Congressi d'area, con il compito di attuare la mozione congressuale.

Il Consiglio Generale ha una quota di membri eletti dal Congresso, una quota di membri parlamentari e una quota eletta dai congressi d'area.

Lo statuto prevede un nuovo organismo: l'Assemblea dei Parlamentari. E' stato pensato come luogo di elaborazione e coordinamento dell'attività dei parlamentari e rispecchia la realtà nuova del Partito Radicale ed il suo progetto: "le stesse proposte di legge, le stesse mozioni, nel maggior numero di parlamenti, per creare nuovo diritto positivo".

Anche nella proposta approvata il Segretario viene eletto direttamente dal congresso ed ha la piena responsabilità, e i poteri conseguenti, per l'attuazione della mozione adottata, rispondendone direttamente al Congresso successivo. Il Tesoriere ha la piena responsabilità politica delle finanze del Partito.

Mentre si istituisce statutariamente la figura del Presidente, al quale spetta di presiedere il Congresso, il Consiglio Generale e il Comitato di Coordinamento, oltre ad essere garante dello statuto.

A differenza dello statuto precedente, l'ipotesi presentata non prevede obblighi associativi per gli iscritti. Le associazioni non hanno il diritto di parlare a nome del Partito, che parla attraverso i suoi organi federali.

 
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