SOMMARIO: Le tendenze mondiali continuano a ripercorrere in materia di droga il cammino politico proibizionista, segnato da disinformazione, affarismo e intenti reazionari, che ha disseminato di violenza e arbitrio giuridico la vita degli Stati negli ultimi 15-20 anni. La diffusione della droga è in continua espansione: dall'ex Urss all'America Latina, passando per l'Africa.

I governi nazionali reintroducono l'ergastolo e la pena di morte, spendono somme immense, inutili, per la riconversione delle colture, rifiutano di sottoporre a verifica i costi umani, civili, economici, politici e sociali del fallimento del proibizionismo. L'aggressione contro il liberalismo, lo stato di diritto, lo spirito di tolleranza è senza precedenti. Avrà la forza il Partito Radicale di promuovere una "campagna ONU", con l'obiettivo di aprire, entro una data determinata, in una pluralità di paesi, un confronto reale sulla questione proibizionismo-antiproibizionismo?

(IL PARTITO NUOVO, 19 marzo 1993)

Scrive Vanna Barenghi, tra le promotrici della "3a Conferenza delle città europee" che hanno aderito alla "Risoluzione di Francoforte" e Presidente del Co.R.A. (Coordinamento Radicale Antiproibizionista), l'associazione del Pr che in Italia si batte per conseguire nuove regole in materia di droga: "Non ricordo più chi, tempo fa, nel corso di un dibattito al quale anch'io partecipavo, ha paragonato i governanti occidentali e il loro atteggiamento nei confronti delle droghe a qualcuno che, dovendo fare qualcosa di fronte ad un reattore nucleare che sta scoppiando, continua a cercare di acchiappare con una rete la nuvola che ne fuoriesce, invece di correre a fermare il reattore. Ecco, mi sembra che l'immagine corrisponda perfettamente a quel che succede con il traffico di droghe. Quel che serve è esattamente fermare il reattore, legalizzare le droghe, smettendola di tentar di acchiappare le nuvole così come si è fatto finora".