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Danas - 2 aprile 1993
CROAZIA: "VITTIMOLOGI E BOIA"

SOMMARIO: Il settimanale croato Danas insinua che i firmatari dell'appello contro la condanna a morte dei due assassini serbi, processati a Sarajevo, siano degli psicopatici.

(DANAS, 2 aprile 1993)

Nel occasione della sentenza della corte militare di Sarajevo per i soldati serbi Borislav Herak e Sretko Damjanovic, accusati per i crimini di stupro e genocidio, si fatto vivo il Partito radicale transnazionale di Zagabria con un comunicato firmato dalla Lega internazionale contro la pena di morte e... il presidente della "Society of victimology" della Croazia, Zvonimir Separovic. Nel comunicato si dichiara che "...neanche le pi alte esigenze di giustizia e di sicurezza da parte delle vittime e dello Stato possono divenire sentenze o atti di morte...". I firmatari del comunicato pensano che la democrazia della Bosnia Herzegovina "dovrebbe distinguersi dalla violenza e dalla cultura di morte degli assassini". Per la campagna contro l'abolizione della pena di morte nel mondo chiedono che "nel processo attuale in ogni caso sia esclusa la pena di morte", e tutto questo, come dicono, per poter "mostrare ancora una volta ai cittadini e alle istituzioni mondiali da quale parte si trova la cultura e la forza del

la tolleranza e del diritto".

L'accusato, Herak un psicopatico, sostengono i mass media di Belgrado, ma bisogna anche attentamente controllare i firmatari di questo appello. O mandarli a Sarajevo, cosi nel contatto diretto con i cetnici potranno combattere contro la pena di morte.

 
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