SOMMARIO: In questa breve intervista apparsa sul settimanale »Makedonia di Sofia, il 26 maggio 1993, Olivier Dupuis parla della situazione nella ex-Yugoslavia, delle iniziative e delle presenze del Partito Radicale in questa regione.
(MAKEDONIA, 26 maggio 1993)
La settimana scorsa a Sofia è venuta una delegazione del PRT con la sede ufficiale a Roma e al quale sono iscritti 400 deputati, soprattutto dall'Italia e dai paesi dell'Europa orientale in processo di democratizzazione. Iscritti a questo partito sono pure 40 dei nostri deputati. Nell'elenco degli iscritti ci sono politici di Macedonia, Albania, Kossovo, Croazia. Ho chiesto al sig. Dupuis in che modo potrebbero conciliarsi i deputati della Serbia e della Macedonia, iscritti al PRT. Ha detto che i militanti di partito incontrano grandi ostacoli nel muoversi a Belgrado. "Cerchiamo di tenere contatti con le minoranze dell'ex-Jugoslavia e speriamo che oltre ai deputati, diventino nostri iscritti anche delle persone dell'opposizione democratica serba. E a proposito dei deputati serbi, iscritti al PRT, essi appartengono alle minoranze albanese, ungherese e croata". Il sig. Dupuis ha detto che il suo partito ha lottato per l'abolizione del veto, imposto alla CE sul riconoscimento della Macedonia, e favorito i conta
tti del governo italiano con il governo macedone, per aiutare la Macedonia ad uscire dall'isolamento.
Si è chiarito che il PRT vuole costruire gli Stati Uniti d'Europa. Alla domanda di un nostro reporter su come pensa di accomunare i Balcani, dove vi sono tantissime contraddizioni etniche, a quella futura comunità, il sig. Dupuis ha risposto: "Finché esisterà questo regime antidemocratico e razzista a Belgardo che aggredisce i popoli dei Balcani, è impossibile trovare un futuro pacifico per i Balcani".
Il PRT vuole anche allargare la comunicazione tra Bulgaria, Macedonia, Albania e Romania.