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Vito Elio - 12 agosto 1993
POGGIOREALE, DOVE OGNI DETENUTO VIVE IN MENO DI UN METRO QUADRO
di Elio Vito

Nelle carceri - sostiene l'On. Elio Vito che ieri ha visitato quelle di Napoli e di Milano - ci si lamenta soprattutto del rapporto con i giudici.

SOMMARIO: Il deputato Elio Vito critica la circolare con cui il Ministero di Grazia e Giustizia cerca di impedire che i deputati in visita ai carceri possano farsi accompagnare da un giornalista, per impedire che questi scriva poi su quel che ha visto. In carcere, comunque, il problema maggiore non è il sovraffollamento, che pure c'è ed è scandaloso, ma il rapporto con i giudici. Si danno infine alcune cifre in merito al sovraffollamento di Poggioreale e di S.Vittore.

(L'INDIPENDENTE, 12 agosto 1993)

Ad agosto i radicali visitano le carceri. Ho accompagnato Marco Pannella in visita a Napoli al carcere di Poggioreale ed a Milano a quello di S. Vittore. Due giorni tra storie di ordinaria ingiustizia e detenzioni che in generale avvengono in condizioni di illegalità.

L'obiettivo delle nostre visite, uno dei risultati immediati che si può sperare di ottenere , è quello di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle condizioni di vita dei detenuti nei maggiori istituti penitenziari del nostro Paese.

Per questo i radicali scelgono di farsi accompagnare in carcere da giornalisti. Ma una circolare del ministero di Grazia e Giustizia sta impedendo questa prerogativa parlamentare. La legge, infatti, prevede che un deputato può visitare senza preventiva autorizzazione qualsiasi istituto penitenziario, facendosi accompagnare da una persona che collabori in ragione del suo ufficio. La circolare del ministero prevede, invece, che un parlamentare possa essere accompagnato solo da suoi collaboratori effettivi, che abbiano un rapporto stabile e continuativo. L'effetto è quello di impedire che i giornalisti possano entrare senza preavviso con un deputato in carcere e raccontare ciò che vedono. Una circolare sbagliata, che abbiamo già contestato. Per queste due visite, i giornalisti che ci hanno accompagnato hanno dovuto ricevere una specifica autorizzazione dalla Direzione generale. Ma si tratta di una non/soluzione, che non ci soddisfa. Occorre, anche qui, semplicemente ripristinare ed applicare la legge. In carce

re il problema maggiore è il sopraffollamento, ma come vedremo non è di questo che i detenuti si lamentano. A questo sono abituati, quasi rassegnati.

A Poggioreale i detenuti sono 2.400, a S. Vittore 1.700. Entrambi gli istituti, costruiti ormai più di un secolo fa, ne potrebbero ospitare meno della metà. E sino a pochi mesi fa, i detenuti sfioravano le tremila unità a Poggioreale ed erano più di duemila a S. Vittore.

Così capita che a Poggioreale i detenuti siano normalmente in 18 o 19 per cella, ad esempio nei Padiglioni Napoli o Milano (a Poggioreale i padiglioni vengono contraddistinti con nomi di città, a S. Vittore i raggi sono numerati). Diciannove persone in una sola cella, che dividono pochi metri quadrati venti ore al giorno, con uno stanzino di un metro per due che è insieme bagno e cucina.

 
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