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Il quotidiano radicale - 26 ottobre 1993
No, la vita non è disponibile

SOMMARIO: Ricorda la Risoluzione del Parlamento Europeo del 12 marzo 1992, secondo la quale "Nessuno Stato può disporre della vita...prevedendo nel suo ordinamento la pena di morte...". Si tratta del primo documento "che configura uno spazio politico e giuridico abolizionista".

(1994 - IL QUOTIDIANO RADICALE, 26 ottobre 1993)

"Nessuno Stato, e a maggior ragione nessuno Stato democratico, può disporre della vita dei propri cittadini, o di altre persone che si trovino sul suo territorio, prevedendo nel proprio ordinamento la pena di morte come conseguenza di reati, anche se gravissimi."

Risoluzione del Parlamento Europeo, 12 marzo 1992

Dopo lo scioglimento dell'Unione Sovietica, le democrazie sorte dalle ceneri del comunismo vorrebbero ricorrere alla pena capitale per fronteggiare l'emergenza criminale. Si teme anche che essa possa essere reintrodotta per i responsabili di colpi di Stato e come strumento per regolare i conti fra opposte fazioni nazionali.

La risoluzione del Parlamento Europeo è il primo documento che configura uno spazio politico e giuridico abolizionista, dove la vita è indisponibile allo Stato.

Molte altre risoluzioni e convenzioni internazionali condannano o aboliscono la pena di morte in nome del diritto alla vita; il Parlamento europeo ne chiede l'abolizione, invece, in nome di un nuovo rapporto fra Stato e cittadino, e la pone fra le condizioni richieste per i rapporti con i paesi del Consiglio d'Europa e della Csce.

 
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