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Il quotidiano radicale - 3 novembre 1993
Per un grammo di diritto

Giandonato Caggiano

Direttore del Sioi

SOMMARIO: Mette a fuoco la situazione in cui versa la proposta di creazione del Tribunale per i crimini nella ex Jugoslavia, in discussione presso l'Assemblea Generale delle N.U. Il Tribunale "stenta a decollare". Se ne è occupata la Commissione di Diritto Internazionale che non ha ancora deciso se farne "un organo giudiziario delle N.U." o una "istituzione su base convenzionale", mentre resta "insoluta" la questione della "eventuale clausola di estradizione obbligatoria".

(1994 - IL QUOTIDIANO RADICALE, 3 novembre 1993)

Una giurisdizione permanente sui crimini di guerra

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite discute in questi giorni della creazione del Tribunale penale internazionale che, sull'onda della mobilitazione internazionale provocata dai crimini commessi nella ex Jugoslavia, crei un primo nucleo di giustizia internazionale nei confronti degli individui che si macchino di crimini crudeli ed insopportabili. Convinzione di molti, di tutti noi, è che debba così rendersi visibile l'esistenza di una nuova Comunità internazionale che, pure ancora incapace di agire unitariamente nelle crisi internazionali (come vorremmo nelle crisi internazionali in atto) dimostri almeno di avere una comune considerazione della dignità umana senza connivenze e complicità con gli autori dei più gravi crimini con assoluta neutralità ed indifferenza alla regione ed allo schieramento nel quale essi abbiano agito.

Norimberga è stata l'invenzione delle potenze vincitrici; il Tribunale per i crimini nella ex Jugoslavia stenta a decollare come "opera unica" di giustizia internazionale del Consiglio di Sicurezza, ma non possiamo immaginare uno sviluppo sostenibile per le future generazioni in un mondo senza giustizia.

Così dopo molti anni di discussioni dedicate alla compilazione di un sofisticato Codice di crimini contro la pace e la sicurezza dell'umanità (progetto di un grande Codice penale internazionale), l'Assemblea Generale nel 1991 aveva conferito priorità alla istituzione di un Tribunale internazionale permanente.

A che punto sono i lavori per la creazione di questo primo pezzo del nuovo diritto internazionale emergente alla fine della guerra fredda e dei veti incrociati? Di recente se n'è occupata la Commissione del Diritto Internazionale, organo ausiliario dell'Assemblea Generale che ha il compito di preparare le decisioni dell'Assemblea in materia di sviluppo progressivo e codificazione del Diritto Internazionale, a beneficio dell'Assemblea Generale.

La Commissione del Diritto Internazionale non ha ancora deciso se farne un organo giudiziario delle Nazioni Unite, come la Corte Internazionale di Giustizia, oppure no. Se il Tribunale penale internazionale avrà natura di organo ausiliario delle N.U. il suo Statuto potrà essere adottato dall'Assemblea Generale, se invece si tratterà di una istituzione su base convenzionale sarà necessaria una conferenza delle parti contraenti.

Insoluta resta la questione della eventuale clausola di estradizione obbligatoria dell'imputato che secondo alcuni dovrebbe essere oggetto di una dichiarazione facoltativa degli Stati parte sia pure una tantum.

Si prevede che il massimo di mobilitazione realizzabile oggi possa portare ad una grossa discussione dei nodi politici in questa Assemblea Generale. Ciò affinché la Commissione del diritto internazionale completi i suoi lavori dal punto di vista tecnico nel maggio-luglio '94 e possa adottare definitivamente lo Statuto del Tribunale nell'Assemblea Generale nel 1994.

 
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