Stanziati solo 500 mila dollari.
Ne servono 35 milioni ogni anno
per far funzionare il Tribunale
SOMMARIO: Resoconto sugli incontri avuti da Emma Bonino a New York in attesa del colloquio con Boutros Ghali: presidente di turno del Consiglio di Sicurezza José Maria Jesus, presidente dell'Assemblea Generale Samuel R. Insanally, segretario generale dell'ONU per gli Affari legali Fleischauer, Vice Segretario Generale signora Gillian Sorensen. Con queste personalità l'oggetto primo dei colloqui verteva sulle difficoltà, sopratutto economiche, incontrate per l'istituzione del Tribunale ad hoc.
(1994 - IL QUOTIDIANO RADICALE, 12 novembre 1993)
Le giornate dei radicali a New York, in attesa dell'incontro con Boutros Ghali, sono state contrassegnate da incontri con le più alte autorità del Palazzo di Vetro. Anzitutto il colloquio tra la delegazione, accompagnata dall'Ambasciatore italiano presso l'ONU Fulci, e il presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, José Maria Jesus, rappresentante permanente del Capoverde.
Il presidente ha voluto ricordare come la Risoluzione che stabiliva il Tribunale ad hoc sia stata adottata all'unanimità nonostante iniziali opposizioni di alcuni Stati membri. "La presenza della vostra delegazione qui al Quartiere Generale delle N.U. - ha soggiunto Jesus - mette in evidenza come il largo consenso ottenuto da quella decisione abbia riscosso una ugualmente larga approvazione da parte della opinione pubblica".
E' probabile quindi che il Tribunale sia solo il "primo pezzo" di un mosaico di iniziative in vista del ristabilimento della legge internazionale e dei diritti umani. Alle preoccupazioni manifestate dalla delegazione, l'ambasciatore Jesus ha espresso la speranza che le questioni finanziarie possano venire a soluzione quando il Tribunale sarà stato messo in funzione.
Rapida corsa per i corridoi del Palazzo di Vetro, e poi l'incontro con il presidente dell'Assemblea Generale, Samuel R. Insanally della Guyana, il quale ha espresso grande apprezzamento per l'azione del Pr su questa iniziativa, ricordando anche l'impegno del partito e di Marco Pannella in particolare sullo sterminio per fame. Insanally ha confermato l'esistenza di forti resistenze da parte di molti Stati sul finanziamento del Tribunale ad hoc. L'Assemblea ha finora stanziato solo 500 mila dollari, ma per quel che lo concerne il Presidente si è impegnato a fare quanto in suo potere per fare accettare, non appena possibile, un budget basato sulla proposta del Segretario generale, il quale prevede com'é noto una spesa annuale di gestione di 35 milioni di dollari.
Il presidente ha anche parlato del Tribunale Permanente dell'ONU sui crimini contro l'umanità. A suo avviso, l'Assemblea generale potrebbe approvare una risoluzione che ponga una data "ultimativa" ai lavori della International Law Commission, in modo che l'Assemblea generale sia messa in condizione, nell'autunno 1994, di approvare lo statuto ed aprire i termini di una Convenzione o trattato, e il Tribunale possa essere varato per il 50esimo anniversario delle Nazioni Unite, nel 1995.
Qualche giorno prima, Emma Bonino si era incontrata anche con il sottosegretario generale dell'ONU per gli Affari Legali, Fleischauer, ad avviso del quale, nonostante le assicurazioni del Segretario generale Boutros-Ghali, le questioni aperte sono tutt'altro che secondarie.
Anzitutto, ancora una volta, il bilancio, condizionato dalle insistenze di alcuni Paesi perché la Corte lavori con un fondo volontario (come per le operazioni di peacekeeping). Le decisioni definitive, ha confermato anche Fleischauer, potranno comunque essere più facilmente assunte dopo la costituzione del Tribunale. C'è poi il problema della sede. Il governo olandese si è impegnato a metterne a disposizione una gratuitamente, ma solo per sei mesi. E poi? Il problema è tutto da risolvere, così come da risolvere rimangono le questioni della "detenzione" e della protezione dei testimoni. Fleischauer è stato il più pessimista tra le autorità incontrate: a suo avviso, la Corte ad hoc non potrà entrare in funzione prima di 6/9 mesi.
Emma Bonino si era anche vista, il 29 ottobre, con il Vice Segretario Generale delle N.U., signora Gillian Sorensen, con la quale aveva discusso alcune questioni relative alle celebrazioni del cinquantenario delle N.U. In questo quadro, Emma Bonino aveva illustrato le iniziative politiche transnazionali del Pr, nonché le caratteristiche delu sistema telematico Agorà in vista di un ampliamento degli accordi con i vari dipartimenti dell'ONU.