di Curzio MalteseSOMMARIO: Colorito reportage su "Microfono aperto", la trasmissione "nonstop" di radio radicale che "ha più o meno lo stesso successo che da sempre in Italia riscuotono le iniziative particolarmente triviali..."; ma stavolta "siamo di fronte al salto di qualità...". Ma è davvero questa, l'Italia di oggi?, si chiede il giornalista. No, perché già sette anni fa, al momento culminante della parabola craxiana, "l'Italia felix" del tempo rovesciò una "cloaca di improperi sulle segreterie telefoniche" di Radio radicale, anche allora "prossima alla chiusura". Insomma, "l'Italia dei telefonisti anonimi tiene. E' l'ultimo zoccolo duro".
(LA STAMPA, 19 novembre 1993)
SCALFARO, sei una m... . Bip. »Sono Anna Maria e mando un messaggio a nordisti e sudisti, pensate alla Bosnia... . Bip. »Radicali maledetti, ve fate ancora pubblicità co 'ste quattro telefonate de drogati... ma noi fasci ve spezzamo, marceremo su Roma. Vota Fini . Bip. »Nord, Centro, Sud, ma andate tutti affanculo . Bip. »Sono Lucia, ho 10 anni e sono sconvolta da questi messaggi schifosi, e poi volevo dire che i non juventini fanno cagare, in particolare a quei rottin, bastardi, figli di mignotta di milanisti... . »Ciao, sono Giorgio di Potenza, bisogna massacrare i nordisti, i leghisti, i materani e i perugini... .
Radio Radicale è tornata a grufolare nel risentimento degli italiani. Bip bip, bip. Lasciate un insulto dopo il segnale. Ogni tanto, la voce dello speaker aggiorna l'hit parade. »Finora avete chiamato in 232.976 . Al dato crudo, segue la retorica di circostanza: »Abbiamo dato voce all'Italia, raccolto migliaia di voci, di urla, di disperazioni personali e collettive . Un ascoltatore nota: »Perché contate i messaggi? Sono tutti uguali, la classifica è presto fatta: al primo posto "bastardi", al secondo ''figli di puttana"... tanto vale contare i chili di merda .
Bip, bip, segnale, insulto. Va avanti così dalla sera del 28 ottobre. Se uno riesce a superare l'impulso a vomitare, che prende intorno al decimo minuto di ascolto, si trova anche il modo di riderci sopra. Tanto scontati e ripetitivi sono i messaggi e grottesca la furia belluina che li accompagna tanto buffa è la comune, monolitica assenza di umorismo.
Il »microfono aperto di Radio Radicale ha più o meno lo stesso successo che da sempre in Italia riscuotono le iniziative particolarmente triviali come per esempio: il Giudizio Universale di Cuore, la satira del Bagaglino, le battute di Andreotti, l'Albertosordismo, lo sgarbismo, le risse in tv, le copertine con le tette, i politici »con le palle , i politici che »ce l'hanno duro , le interviste di Alba Parietti, il comunismo all'abbacchio di Curzi, i programmi di Funari e Biscardi, il divismo dei mezzibusti, la parola »cazzo nei monologhi satirici e i manuali di bon ton.
Ma stavolta siamo di fronte al salto di qualità. Ore e ore di odio tribale nemmeno etnico, in nome del »dar voce alla gente , come già facevano radio e televisione serbe e croate. Qualcuno se ne accorge. »Io c'ho il sospetto che voi radicali tifate per la guerra civile così dopo potete organizzare delle belle missioni umanitarie come in Jugoslavia . Un altro bip: »Ascolto da mezz'ora e spero proprio che vi chiudano, nemmeno a Goebbels sarebbe venuta un'idea così stronza . Non manca l'ottimista, quello che trova del buono in tutto: »Bastardi, ci diciamo tutti bastardi. Che bello. E' proprio l'essere bastardi, figli di tante razze, che ha sempre salvato noi italiani .
Gli opinionisti intanto riempiono le colonne dei giornali di amare riflessioni finali sulla miseria morale e linguistica di un Paese in procinto di dividersi, in un clima già da stupro etnico, secessione armata, odio cieco non solo tra Nord e Sud, ma anche tra Bergamo di sopra e di sotto, laziali e romanisti, etero e omosessuali, scapoli e ammogliati. Tra i più citati, due interventi sull'Unità, uno dello scrittore Sandro Veronesi e l'altro del cantautore non pentito De Gregori, poeta del »Viva l'ltalia e di Ad, che assicura: »Meglio una parolaccia del silenzio .
L'Italia è anche questa, si dice sempre così. Eppure stupisce che nel travaso di livore da Nord al Sud e viceversa, non rimanga quasi spazio per citare i tangentomani, non un pensierino per Poggiolini o per Curtò, già dimenticati dalla »ggente nell'urgenza della guerra civile curvaiola: polentoni contro terroni, all'uscita dell'Olimpico. Possibile? E nemmeno una parola buona per Antonio Di Pietro l'eroe del nostro tempo. »Possibile che siamo tutti così cretini? - si domanda un ragazzo di Milano abbiamo l'occasione per far fuori un regime di ladri dopo quarant'anni e c'inventiamo proprio adesso la secessione armata? .
Ma è davvero »I'Italia d'oggi , disperata e rancorosa, illividita dalla crisi economica, a chiamare Radio Radicale come sostengono i sociologi di passaggio? Un lungo passo indietro. Sette anni fa, luglio '86: governo Craxi, stabilità politica, economia affluente, muri ben saldi. L'Italia è la quarta o quinta potenza del mondo. Bossi è uno sconosciuto comiziante di paese, Miglio un professore pensionabile, Di Pietro un oscuro magistrato, tangentopoli di là da venire. Radio Radicale è sempre prossima alla chiusura, »minacciata dal regime . Si decide il primo »microfono aperto . Al pronti via, l'Italia felix dell'era craxiana rovescia una cloaca di improperi sulle segreterie telefoniche. Tema di fondo: Nord contro Sud. Parolaccia più gettonata: bastardi. Valori caldi: la squadra del cuore, il campanile, il genocidio come strumento per risolvere i problemi di parcheggio, e poi naturalmente »farsi fare un »leccare la , »metterlo nel e cosi via. Valori freddi: i terroni, i polentoni, i marocchini, i tifosi avver
sari, gli arbitri, le mamme d'altri e, ancora Lui, l'arbitro. In sette anni ne sono successe di tutti i colori, sono crollati i muri, è finito il comunismo all'Est, le inchieste hanno scoperchiato il sistema dei partiti, ma l'ltalia dei telefonisti anonimi tiene. L'ultimo zoccolo duro.
Una voce salmodiante. »E io prego che queste telefonate immonde non significhino nulla, prego così: Padre nostro, che sei nei cieli... e non indurci in tentazione ma liberaci dal male . Amen. Bip.
Curzio Maltese