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Orefice Paola, Bonino Emma - 23 febbraio 1994
BONINO: LEGHISTA IO? MACCHE', CONTANO LE IDEE
di Paola Orefice

SOMMARIO. Emma Bonino spiega perché si presenta alle elezioni nel collegio di Padova con la Lega Nord e Forza Italia: la comune battaglia referendaria antistatalista e per il sistema elettorale maggioritario, contro il regime dei partiti e lo spreco del denaro pubblico. Su aborto divorzio, droga la lega non ha mai espresso una posizione ufficiale. Lo sbarramento contro Alleanza nazionale nel sud.

(IL MESSAGGERO, 23 febbraio 1994)

Una radicale alla corte del Carroccio. Emma Bonino si presenta in un feudo leghista, il collegio di Padova, con Lega e Forza Italia. E' anche candidata, per la proporzionale, nella Lista Pannella a Bologna, Roma e Catania.

'Cosa c'entra l'ideologia radicale con quella del celodurismo leghista?'

"Dalla Lega ci dividono molte cose, ma è anche vero che altre ci uniscono, a partire dalla scelta del sistema politico ed elettorale uninominale secco all'anglosassone. Non sarà un caso se insieme alla Lega il club Pannella ha promosso con successo la campagna per i tredici referendum antistatalisti e anticorporativi, che si svolgeranno nella prossima primavera. Sono referendum che tutti i partiti del cosiddetto cartello progressista, con l'eccezione di Alleanza democratica, hanno snobbato, confermando che la stragrande maggioranza di chi si autodefinisce progressista incarna in realtà la vera forza conservatrice del regime partitocratico".

'C'è altro che vi unisce?'

" E' la comune battaglia contro il regime dei partiti e lo spreco del denaro pubblico. Posso invece chiedere che cosa ci sta a fare, che ne so, Alberto La Volpe, vale a dire TeleCraxi, con i cosiddetti progressisti?"

'Ma sui matrimoni gay, sull'aborto, sul divorzio, sulla droga, quale intesa mai ci può essere tra voi?'

"Non mi pare che la Lega abbia mai espresso una posizione ufficiale su questi temi di libertà civile. Dentro la Lega ci sono cattolici lefevriani, come la Pivetti, e cattolici moderati, come Leoni, e ci sono anche anticlericali arrabbiati e laici convinti, come Luigi De Marchi. La Lega trova la sua unità nella visione federalista. Per il resto, fino a prova contraria, è un movimento non ideologico. Lo dimostra il fatto che sull'antiproibizionismo ho conosciuto nella Lega più favorevoli che contrari".

'C'è anche il Msi che al sud si presenta con Forza Italia vostra alleata al nord. Sempre ideologie contrapposte, o non più?'

"Siamo stati gli unici e i soli a proporre uno sbarramento effettivo contro Alleanza nazionale. Avevamo posto a Segni e Martinazzoli candidati comuni a Roma per tentare di sconfiggere il patto tra Berlusconi e Fini. Hanno detto di no. Abbiamo offerto il nostro appoggio e simbolo ai progressisti avversari dei candidati di Alleanza nazionale. Hanno detto di no. Ora Pannella sfida direttamente Fini a Roma, partendo da una posizione di assoluto svantaggio, mentre i progressisti latitano. Tra noi e Fini la contrapposizione è sulle cose, sulle libertà civili, sulla concezione del mercato e dello Stato. Non ci convince per nulla, perchè puzza di stratagemma elettorale, l'improvvisa trasformazione del Msi da partito autoritario e statalista in liberal-democratico".

'Essere trasversale è un conto, ma non le sembra di essere troppo trasformista?'

"Non sono leghista e berlusconiana. Resto quella di sempre, nè estremista, nè fascista, nè qualunquista, ma impegnata su battaglie civili e su obiettivi concreti di libertà e di giustizia, quelle che lei definisce trasversali. E alleata con chi le condivide, perchè noi non abbiamo mai chiesto a nessuno il certificato di appartenenza etnica alla sinistra, al centro o alla destra".

 
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