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Partito radicale - 23 maggio 1994
Transnational/Satyagraha - numero 2 del 23 maggio 1994
Agenzia del Partito radicale

La International Law Commission delle Nazioni Unite è chiamata ad approvare la bozza di Statuto del Tribunale penale internazionale permanente.

E' per questo che è necessario ancora operare con la forza del dialogo, con i nostri fax e le nostre lettere, inviando un testo alla ILC, un testo di cui diamo in questa agenzia una traccia possibile, che è soltanto una indicazione, ma che sarà importante utilizzare e far utilizzare, raccogliendo e facendo raccogliere adesioni prestigiose ad un messaggio di auspicio, ad un appello che chieda che con rapidità si proceda nei lavori, non oltre il termine della sessione attuale dell'ILC medesima.

Intanto, continuiamo l'opera rivolta ai Parlamenti, affinché si presentino ove possibile Mozioni quali quelle che abbiamo pubblicato nei numeri precedenti dell'Agenzia.

Lo ripetiamo: il momento è cruciale, e siamo tutti impegnati al massimo per conseguire dei risultati che sono direttamente funzionali all'attuazione della Mozione di Sofia, agli impegni che ci siamo assunti, e che costituiscono la ragione per stare insieme, per costituire insieme il transpartito transnazionale che è il Partito radicale.

Il partito del diritto, che insieme costituiamo e siamo, il partito che ha assunto l'impegno di affermare la necessità dell'esistenza di regole, norme, di autorità dotate dei necessari poteri per farle vivere democraticamente, appare sempre più evidente nel suo essere necessario. La tragedia del Rwanda, che da pochi giorni è entrata prepotentemente nelle nostre case, mostrandoci immagini incredibili nella loro realissima, concretissima tragicità, folle, pazzesca, se non fosse invece concreta, fisica, rende ancor più evidente e pressante il bisogno di diritto, di diritto internazionale che sia effettivamente diritto: non soltanto astratta affermazione di principi, ma sistema giuridico dotato di norme, sanzioni, autorità giurisdizionali, e di tutto quanto rende le norme di convivenza tra le persone qualcosa di diverso da ciò che il diritto internazionale è stato finora: un sistema fondato sulla mediazione politica, in cui il diritto ad esse cedeva il passo.

Con la istituzione del Tribunale ad hoc sui crimini di guerra nella ex Jugoslavia abbiamo conquistato la prima istituzione del nuovo diritto internazionale, del diritto vero, cogente, che comincia ad operare sul piano internazionale e sovranazionale. Dobbiamo con attenzione guardare a come il tribunale ad hoc procederà, sostenendone l'opera; e acquisire alla civiltà del pianeta il Tribunale permanente.

Non è soltanto una sfida, ma una necessità, ormai sempre più chiara ed evidente.

IL PR INCONTRA L'INTERNATIONAL LAW COMMISSION

Genève, 16 maggio

Emma Bonino, Segre-taria del Partito radicale, accompagnata da Filip-po di Robilant, tesoriere del Comitato "Non c'è Pace senza Giustizia", e da Ken Graham, Segretario Generale di "Parliamentarians for Global Action", ha incontrato alcuni autorevoli giuristi membri dell'ILC, l'organo ausiliario dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite incaricato di redigere la bozza di statuto del tribunale internazionale penale permanente. Scopo dell'incontro è stato da una parte quello di fare il punto della situazione riguardo i lavori della Commissione e, dall'altra, rendere nota la posizione del Partito radicale rispetto ad una rapida approvazione dello Statuto ed ai suoi contenuti.

Se da un punto di vista strettamente "tecnico" la ILC è perfettamente in grado di concludere lo Statuto entro la presente Sessione (2 maggio-22 luglio), numerosi sono i problemi "politici" che condizionano i lavori della Commissione.

Il nodo principale da sciogliere è la serie di categorie di crimini su cui il Tribunale dovrà avere giurisprudenza. La proposta radicale e di PGA è stata di includere, in un'ipotetica Lista A, genocidio e crimini di guerra, per partire con il Tribunale al più presto, riservando di allargare l'elenco dei reati poi, inserendoli per il momento in una Lista B. In tal senso è stata sottolineata l'importanza vitale che, di fronte alle tragedie in corso e alle legittime aspettative dell'opinione pubblica, un segnale concreto sia opportuno darlo al più presto. Alcuni membri sono apparsi propensi invece ad inserire nella Lista A anche altre categorie, ad esempio aggressione e narcotraffico, rischiando dunque di allungare i tempi dell'approvazione. Altri problemi ancora da risolvere sono: il Tribunale deve essere un organo delle Nazioni Unite (come la Corte Internazionale di Giustizia) oppure un organo indipendente? Gli Stati dovranno accettare la giurisdizione del Tribunale per certi crimini per il semplice fatto di

aver sottoscritto lo Statuto oppure sarà necessario prevedere di volta in volta dichiarazioni supplementari? I processi in contumacia saranno autorizzati? Anche il Pubblico Ministero potrà andare in appello, diritto già acquisito per l'imputato?

Per quanto riguarda la pena di morte, invece, essa è già stata esclusa.

In buona sostanza la situazione, soprattutto riguardo ai tempi, appare oscura; essa si rispecchia bene nelle parole di Robert Rosenstock (membro USA): "L'adozione dello Statuto entro questa Sessione è possibile ma non probabile".

A tutti i membri dell'International Law Commission

Nations Unies

Room 10-06

Palais des Nations

814, Avenue de la Paix

1211 Genève 10

Switzerland

FAX ++41-22-9170334

Alla cortese attenzione del Segretario Generale, Mlle Jacqueline Dauchy

L'approvazione da parte dell'ILC, nella sua Sessione in corso (maggio-luglio), dello statuto del Tribunale penale internazionale permanente si è resa drammaticamente urgente e necessaria. L'Assemblea Generale dell'ONU deve assolutamente essere in grado di procedere, nella sua 49a Sessione (settembre-dicembre), con l'istituzione della Corte Permanente, non solamente per promuovere un nuovo e cogente diritto internazionale, ma anche per agire come deterrente rispetto ai tragici conflitti armati che, in numero sempre crescente, affliggono il mondo.

Si auspica quindi che la ILC approvi, entro il 22 luglio, uno statuto che consenta alla Corte di avere giurisdizione sui crimini di guerra e sugli atti di genocidio, con la possibilità di ampliare successivamente il ventaglio dei crimini perseguibili. In questo senso si chiede all'ILC di inoltrare all'Assemblea Generale una bozza di statuto, con formulazioni anche alternative, entro la fine della Sessione in corso.

Con i migliori saluti.

CUBA, L'ISOLA ISOLATA

Il 7 maggio 1994 la polizia politica cubana ha arrestato Francisco Chaviano Gonzáles, Presidente del Consiglio Nazionale per i Diritti Civili, iscritto al Partito radicale.

Amnesty International ha proclamato Francisco "prigioniero di coscienza".

La Polizia cubana ha notificato alla moglie di Francisco, Anna, che il marito sarebbe stato probabilmente accusato di "aver rivelato segreti concernenti la sicurezza dello Stato". Questa accusa può portare ad una condanna compresa tra i 7 e i 15 anni di carcere.

Ancora una volta il regime castrista cerca di neutralizzare gli oppositori che lottano per riaffermare i diritti civili del popolo cubano.

La repressione ha ridotto ai minimi termini l'opposizione democratica: solamente una forte pressione internazionale può impedire che ogni forma di opposizione nonviolenta venga definitivamente cancellata dal paese.

Francisco ha bisogno di tutti noi.

Chiediamo quindi a tutti i parlamentari del mondo, che hanno a cuore le sorti della democrazia a Cuba, di presentare mozioni ai propri Parlamenti affinché molti Governi facciano sentire la loro voce ed esercitino il massimo di pressione sul regime castrista per impedire una nuova condanna politica.

Ogni cittadino, inoltre, può scrivere o mandare un fax alla più vicina ambasciata cubana per sollecitare l'immediata liberazione di Francisco Chaviano Gonzáles e per richiedere che i processi a Cuba siano svolti all'insegna del rispetto delle regole del diritto.

Comunicateci al più presto le iniziative intraprese e i nominativi delle persone che vi hanno aderito.

DA KLIMENT A NEW YORK

Kliment, un piccolo villaggio di duemila anime nella Bulgaria nord-orientale, difficile a trovarsi sulla carta geografica.

Eppure qui a Kliment decine di persone, molte delle quali disoccupate - povere di soldi ma non di spirito -, guidate dagli iscritti radicali Ihkmet Mehmet (il sindaco) e Margarita Georgieva (l'unico medico del villaggio), hanno digiunato insieme a Olivier Dupuis per ottenere giustizia internazionale dalle Nazioni Unite.

Perché l'hanno fatto? La domanda, che sorge spontanea, è solo apparentemente retorica: sembra strano, ma non l'hanno fatto per un interesse materiale, non l'hanno fatto per ottenere una pensione o un lavoro di cui pure avrebbero molto bisogno.

Invece no: l'hanno fatto senza chiedere niente in cambio e solo PER LA PACE e verosimilmente ciò si spiega anche col principio per cui chi meno ha, più da'.

Pubblichiamo questa lettera che Carlo Bourlot, un iscritto del Partito radicale, ha ricevuto da un amico algerino.

..., 27 aprile 1994

Caro Carlo,

da molto tempo ho ricevuto la tua lettera del 24 giugno 1993, ma, malauguratamente, essa giunse in tempi non buoni perché io sto vivendo delle difficoltà a causa dell'esperanto; ogni seguace di qualsiasi cultura europea è minacciato dagli integralisti.

Forse hai sentito ciò che sta accadendo da noi.

(...) Non supporre che io abbia taciuto senza motivo ma la situazione è estremamente seria, potrei addirittura essere eliminato da un momento all'altro.

Per questo motivo ho cercato di lasciare l'Algeria per un paese europeo ma, sfortunatamente, non ho trovato aiuto da alcuno dei miei amici.

Ovviamente li capisco benissimo, ma la mia è una situazione pericolosa, sono già stato licenziato dal posto di lavoro dopo la mia partecipazione alla "Universala Kongreso" (...) perché si dice che l'inventore dell'"Esperanto" fosse un ebreo.

Dunque, mi si accusa perché ho imparato l'esperanto; l'ho addirittura insegnato ad alcuni connazionali.

Ti saluto.

Forse avrai mie notizie se sopravviverò.

lettera firmata

UCRAINA: ASSEMBLEA PUBBLICA DEL PARTITO RADICALE A KIEV

Kiev, 11 maggio - 94 membri e simpatizzanti del Partito radicale della regione e della città di Kiev hanno preso parte alla riunione che si è tenuta nel Cinema House; all'inizio i partecipanti si sono alzati in memoria di Andrea Tamburi, membro della segreteria del Partito radicale, ucciso a Mosca il 27 febbraio.

Il tema principale dell'assemblea è stato l'organizzazione in Ucraina della campagna per l'istituzione del tribunale penale internazionale permanente. La riunione è stata presieduta da Natalja Vasiljuk.

I radicali intervenuti (Evgen Pascenko, Presidente dell'associazione "Ucraina-Croazia"; Vladislav Stafijchuk ed altri) hanno parlato dei problemi legali e politici connessi al tribunale penale internazionale, e degli aspetti pratici della campagna per la sua istituzione. L'assemblea ha fissato un obiettivo minimo: raccogliere a Kiev fino alla fine di maggio almeno 1.700 firme sull'appello per l'International Law Commission. Quindi, tutti i partecipanti dell'assemblea dovrebbero raccogliere le adesioni e inviare i moduli all'ufficio di Kiev.

Durante la riunione 10 nuove persone si sono iscritte al Partito radicale per il 1994.

"ANTIPROIBIZIONISMO: LE RAGIONI DI UNA PROPOSTA"

Zagreb, 16 maggio - Si è svolta presso l'Università di Medicina - Dipartimento di Sociologia, una conferenza in materia di antiproibizionismo sulle droghe con Sandro Ottoni, membro di segreteria del Partito radicale, e Marijana Stefanic, consigliere generale del Pr. Nel vivace dibattito che è seguito molti studenti ed alcuni professori si sono detti a favore di una immediata legalizzazione delle cosiddette droghe leggere in Croazia, mentre hanno espresso varie riserve rispetto alla legalizzazione di eroina e simili, soprattutto convenendo sulla irrealizzabilità della proposta in un singolo paese.

Il fenomeno droga è stato giudicato grave ed in continua espansione anche perché incontrollabile dalle autorità sanitarie e di polizia.

FREE TIBET - SAVE TIBET

In occasione della Conferenza mondiale per i diritti umani, svoltasi a Vienna proprio un anno fa, al Dalai Lama non fu riconosciuto il diritto di intervenire per descrivere la drammatica situazione che il Tibet sta vivendo. Allora un gruppo di militanti radicali volle sostenere la causa tibetana portando all'interno dei lavori ufficiali della Conferenza uno striscione con lo slogan Free Tibet.

Il rappresentante del Dalai Lama fece però presente che, all'indipendenza dalla Cina, i tibetani avevano già rinunciato. La questione era ormai quella di riuscire a salvarsi almeno dallo sterminio culturale e fisico. Per questo lo slogan che i radicali esposero alla Conferenza fu: Save Tibet.

Il Dalai Lama decise di aderire alla Campagna di cittadini e parlamentari per l'abolizione della pena di morte entro il 2000, "Nessuno tocchi Caino", perché nonostante le violenze a cui il suo popolo è costantemente sottoposto, egli continua a sostenere che la violenza come mezzo di reazione alla violenza e ad altri crimini può avere l'effetto opposto di quello voluto.

Il Dalai Lama, nel corso di un suo viaggio in Europa, si recherà il mese prossimo in Italia, ma sono tuttora in dubbio gli incontri con il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e con il Ministro degli Affari Esteri Antonio Martino.

La Cina ha fatto sapere che in un momento in cui sta aprendo i suoi mercati, l'accoglienza ufficiale del Dalai Lama da parte del governo italiano avrà le sue ripercussioni nell'ambito degli scambi commerciali attuali e futuri.

MOZIONE PER IL TRIBUNALE INTERNAZIONALE PENALE PERMANENTE

Prime sottoscrizioni al testo della mozione promossa dal Partito radicale per l'istituzione del Tribunale internazionale penale permanente.

Mentre stanno arrivando, e attendiamo, le adesioni dagli altri Parlamenti, hanno già firmato 82 parlamentari rumeni e 70 deputati - più della metà della composizione del Parlamento - dell'Assemblea Popolare albanese:

ROMANIA

Partito dell'Alleanza Civica (PAC):

Gheorghe GORUN;

Partito dei Rom: Gheorghe RADUCANU;

Partito

Democratico (PD):

Ionel AICHIMOAIE

Constantin BERECHET

Vasile BRAN

Dumitru CALANCEA

Aristotel CANCESCU

Ion GURAU

Vasile NISTOR

Cristian RADULESCU

George STANCOV

Dan Constantin VASILIU

Adrian VIDEANU;

Partito Democratico Socialista di Romania (PDSR):

Petre BANITA

Ionel BONDARIU

Dumitru BRANEANU

Anatolie COSTIN

Ion COSTIN

Vasile CRISTEA

Ion DANILESCU

Florica DUMITRESCU

Adrian DUTA

Sabin GHILEA

Ion Catalin IAMANDI

Nicolae LAZAR

Mircea LEONTE

Constantin MARDARE

Liviu MLADIN

Dumitru MOCANU

Corneliu MONORANU

Octavian OPRIS

Octav PINTILIE

O. Aurelian POPESCU

Gheorghe ROMAN

Mihai TEODORESCU

Spiridon TUDORACHI

Dionisie VITCU;

Partito Ecologista di Romania (PER):

Otto WEBER;

Partito Nazionale Liberale Convenzione Democratica (PNLCD): Horia Radu PASCU;

Partito Nazionale Contadino - Cristiani Democratici (PNTCD): Nistor BADICEANU

Ion BERCIU

Emilian BRATU

Mihail BUCUR

Ion DINU

Petru DUGULESCU

Tudor DUNCA

Radu LIVEZEANU

Vasile LUPU

George STANESCU;

Partito della Grande Romania (PRM):

Viorel BURLAU

Ioan MARINESCU

Ion MOCIOI

Marcel MOLDOVEANU

Ioan MURESAN

Corneliu Dan VRABIE;

Partito dell'Unità Nazionale di Romania (PUNR):

Vasile SUTA;

Unione Bulgara di Romania (UBR):

Matei IVANCIOV;

Unione Democratica dei Magiari di Romania (UDMR):

Marton ARPAD

Elek BARNA

Laszlo BORBELY

Peter BUCHWALD

Jozsef CSAPO

Seres DENES

Tokay GYORGY

Vida GYULA

Nemeth JANOS

Kerekes KAROLY

Sandor KONYA

Lajos MAGYARI

Jenos MATIS

Ferenc PECSI

Lajos RAKOCZI

Istvan SINKO

Ervin SZEKELY

Szilagy ZOLTAN

Laszlo ZSIGMOND

Fekete ZSOLT

Szilagy ZSOLT;

Unione dei Greci di Romania (UER):

Anton NICOLAU;

Unione dei polacchi:

Iohan Peter BABIAS;

Indipendenti:

Petru BURCA

Ion HRISTU.

ALBANIA

Gruppo del Partito Democratico:

Liri ABAZI

Gezim AGASTRA

Tonin ALIMEHILL

Sabaudin BALLA

Sadik BEJKO

Bari BREGU

Uran BUTKA

Agim CUFI

Mitro ÇELA

Nevruz ÇELA

Fadil ÇEPELE

Hasan ÇOBA

Esat ÇOKU

Mendu DAUTI

Peri DISHNICA

Abedin ELMAZI

Ismet FERIZAJ

Ndue GJIKA

Kujtim GJINA

Rushen GOLEMI

Shefqet HAKIU

Emanuel HEBA

Agim HOXHA

Mira KAURI

Hajrije KRUJA

Arben LIKA

Gezim LULI

Pellumb MALAJ

Arben MECE

Gezim MEMA

Shaban MEMIA

Robert NDRENIKA

Ahmet OSJA

Ferdinand PETRELA

Tefik PEZA

Lindita PRIFTI

Simon PUTA

Galip RAMODHI

Gaqo ROTA

Daim RRAPAJ

Vedat SAZANI

Halit SHAMATA

Izet SHEHU

Natasha SHEHU

Luan SKUQI

Kole TONAJ

Lazar TOTO

Ibrahim VASIARI

Ismet VEIZAJ;

Gruppo del Partito Socialdemocratico:

Gaqo APOSTOLI

Paskal MILO

Ruzhdi PULAHA;

Gruppo del Partito Socialista:

Bardhyl AGASI

Tefik AJAZI

Ibrahim BAÇI

Theodor BEJ

Zabit BROKAJ

Bashkim CAKA

Shkelqim CANI

Miri HOTI

Bashkim KOÇI

Halil LALAJ

Pandeli MAJKO

Ermelinda MEKSI

Vladimir METANI

Alfred PALOKA

Lush PERPALI

Ethem RUKA

Moikom ZEQO

Adem ZYBERI.

 
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