LETTERA APERTA AI CAPI DI STATO E DI GOVERNO, AI MINISTRI DEGLI ESTERI DEI PAESI MEMBRI DELL'UNIONE EUROPEA E DEI PAESI ASSOCIATI E AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA20 giugno 1995
Partito radicale (comunicato stampa)
SOMMARIO. Informa sulle iniziative assunte dal Partito radicale per sollecitare l'ingresso della Bosnia nell'Unione europea, e dà anche interessanti notizie sui costi presumibili di tale ingresso.
A seguito, allegato il testo della lettera aperta inviata alle principali autorità politiche, citata nel documento.
Roma - Il segretario del Partito Radicale transnazionale ha inviato oggi una lettera aperta alle principali autorità politiche dei paesi dell'Unione europea e degli Stati associati, nella quale viene illustrata l'iniziativa a favore dell'adesione della Bosnia-Erzegovina all'Unione.
Invitando le autorità a sostenere personalmente l'iniziativa in nome dei principi di democrazia e di tolleranza sui quali si fonda la stessa Unione europea, Olivier Dupuis afferma che l'adesione della Bosnia-Erzegovina, anche dal punto di vista economico, sarebbe del tutto alla portata dell'U.E. Si calcola infatti che il costo dell'adesione "non dovrebbe oltrepassare i 500 milioni di ECU all'anno" e che un considerevole risparmio si otterrebbe dalla riduzione dei costi della missione ONU.
Questi argomenti, si informa nella lettera aperta, saranno sostenuti dal Partito Radicale nel corso di una manifestazione che si svolgerà in occasione del prossimo vertice europeo di Cannes, davanti al Palazzo dei Festival, il prossimo 26 giugno, con lo slogan: "L'Europa muore o rinasce a Sarajevo: adesione immediata della Bosnia all'Unione Europea".
LETTERA APERTA AI CAPI DI STATO E DI GOVERNO AI MINISTRI DEGLI ESTERI DEI PAESI MEMBRI DELL'UNIONE EUROPEA E DEI PAESI ASSOCIATI E AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA
All'attenzione del Dr. Lamberto Dini
Presidente del Consiglio della Repubblica italiana
Bruxelles, 20 giugno 1995
Egregio Signor Presidente del Consiglio,
Il Partito Radicale già da qualche mese ha preso l'iniziativa di sottomettere ad alcuni parlamentari europei una proposta di adesione della Bosnia all'Unione Europea. Forte del sostegno di circa ottanta deputati, rappresentanti della maggior parte dei gruppi politici, mi sono quindi recato a Sarajevo per esporre questo progetto al Primo Ministro bosniaco, Haris Silajdzic.
Pur dicendosi convinto che una simile proposta possa effettivamente costituire un quadro appropriato alla risoluzione del conflitto in Bosnia, il primo ministro, molto francamente, mi ha confidato il suo scetticismo quanto alle reali possibilita che l'Unione possa fare proprio un tale progetto.
E' stata questa la ragione per cui abbiamo deciso successivamente di consolidare questa iniziativa sottomettendo la proposta ai membri di diversi parlamenti nazionali. Sono le prime adesioni di costoro che con gioia le trasmetto oggi.
Sempre nell'idea di rafforzare questa proposta che, speriamo con tutta sincerità, vorrà fare Sua, abbiamo deciso di essere presenti, assieme a Parlamentari europei e a rappresentanti di associazioni e movimenti che condividono le nostre stesse convinzioni, davanti al Palazzo dei Festival a Cannes, il prossimo 26 giugno, nel momento in cui Lei avvierà, con i Suoi colleghi capi di Stato e di governo dei paesi membri dell'Unione Europea, i lavori del Consiglio europeo. Ci saremo con lo slogan: "L'Europa muore o rinasce a Sarajevo: adesione immediata della Bosnia all'Unione Europea".
Infatti, se tale idea sta raccogliendo oggi sempre più vasti consensi - e questo, in un momento in cui l'Unione in generale e alcuni dei paesi membri in particolare si trovano in una impasse politica, diplomatica e, relativamente ai contingenti di Caschi Blu, militare - si deve anche al fatto che sono sempre più numerosi coloro che ritengono sarebbe l'insieme stesso del progetto europeo a perdere ogni suo senso, laddove l'Europa si rivelasse incapace di apportare una risposta politica rispettosa dei principi sui quali si fonda.
Inoltre, e al fine di evitare fin d'ora ogni possibile equivoco al riguardo, riteniamo non inutile precisare che l'adesione della Bosnia sarebbe, da un punto di vista economico, assolutamente alla portata dell'Unione. Abbiamo infatti calcolato che il costo di tale adesione (politica agricola, fondi strutturali, ...) non dovrebbe oltrepassare i 500 milioni di ECU all'anno, per non più di quattro o cinque anni. Possiamo inoltre ragionevolmente desumere, in un simile contesto, che i costi derivanti dalla presenza dei contingenti europei delle Nazioni Unite sarebbero considerevolmente ridotti.
Ecco dunque, Signor Presidente del Consiglio, alcune delle ragioni, tutte importanti, una sola essenziale, l'avvenire stesso della Bosnia e dell'Unione, che mi hanno spinto oggi a rivolgermi a Lei con la viva speranza che Lei vorrà difendere con tutte le sue forze questa proposizione nel corso di un incontro che diverrebbe allora - chi potrebbe metterlo in dubbio - storico.
Sicuro del fatto che comprenderà i motivi che mi hanno condotto a dilungarmi, La prego di gradire, signor Presidente, i miei più rispettuosi saluti,
Olivier Dupuis
(Segretario del Partito Radicale)
Troverà allegati il testo dell'appello, il testo della lettera del Presidente del parlamento di Bosnia-Herzegovina e le prime adesione dei parlamentari europei e nazionali.