CORTE UNIVERSALE DEI DIRITTI CIVILI E POLITICI
SOMMARIO: Molti paesi, principalmente asiatici e islamici, sotto la guida della Repubblica Popolare di Cina, conducono sempre più pesanti attacchi contro l'universalità dei diritti umani, civili e politici sostenendo la necessità di adattamenti regionali o storici di tali principi. Gli stessi paesi democratici sono sempre più in una situazione di illegalità più o meno aperta. La risposta potrebbe essere la creazione di una Corte Universale dei Diritti Civili e Politici. (Notizie Radicali, Nr 6 del 2 Agosto 1997 - Pag 7)
Dietro l'affermazione dell'esistenza di valori specificamente "asiatici", o "islamici", sta emergendo, sempre più forte e da un numero sempre maggiore di paesi, una contestazione del valore universale dei diritti umani, civili e politici. Ai paesi democratici, all'Europa, ed alle stesse Istituzioni Internazionali non è in questo modo contestata, come sembrerebbe, l'imposizione "imperialistica" di valori "occidentali", ma la pretesa "universalistica" di una cultura politica e giuridica che riconosce gli stessi diritti e gli stessi doveri a ciascuna persona, a prescindere dalle differenze razziali, religiose, culturali o sessuali. Sotto la leadership della Repubblica Popolare di Cina, questi Paesi stanno ormai contestando apertamente alcuni tra i documenti fondamentali della comunità internazionale, a cominciare dalla Carta Universale dei Diritti dell'Uomo. Ad essere messe radicalmente in discussione non sono dunque singole scelte, ma la stessa "legittimità" dell'idea che il diritto e la legalità internazional
e - che si costituisce a partire da questi atti - possa essere rispettata ed applicata allo stesso modo in tutto il mondo.
D'altro canto, assistiamo in molti paesi di cosiddetta "democrazia consolidata" a violazioni dei diritti civili e politici, da cui i cittadini non hanno la possibilità di difendersi.
Anche a partire dall'esperienza dei Tribunali ad hoc sui crimini di guerra e contro l'umanità commessi nella ex Iugoslavia e in Ruanda e forti della mobilitazione a favore della istituzione di una corte internazionale penale permanente, sarebbe necessario promuovere la creazione di una Corte Universale dei Diritti Umani, Civili e Politici, costituita sul modello della Corte europea dei Diritti dell'Uomo: una corte alla quale i cittadini, le associazioni, i gruppi e le minoranze religiose o etniche e le organizzazioni politiche possano - una volta espletate tutte le possibilità di ricorso nel proprio Paese - rivolgersi per far valere i propri diritti: e non solo i diritti umani in senso stretto ma anche i diritti civili e politici. Solo a queste condizioni - pur con tutti i problemi che ne deriverebbero - la Carta dei diritti dell'uomo diverrebbe davvero una "legge" internazionale da rispettare, e non un insieme di principi che i singoli stati possono stracciare a proprio piacimento, senza subirne alcuna cons
eguenza. SOGNO?