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Notizie Radicali - 2 agosto 1997
NR: I costi della (non)comunicazione linguistica

I COSTI DELLA (NON) COMUNICAZIONE LINGUISTICA EUROPEA

Finalmente cominciamo a conoscerli in tutta la loro gravità

di Reinhard SELTEN, Premio Nobel per l'Economia 1994

SOMMARIO: Tra gli ostacoli che permangono sul cammino dell'integrazione europea, quello linguistico è stato sinora trascurato. L'Unione europea deve trovare rapidamente una soluzione ad un problema che rischia di essere fatale. L'esperanto offre la chiave per superare gli ostacoli dovuti alla esistenza di molte lingue diverse senza però rinunciare al valore della diversità linguistica. (Notizie Radicali, Nr 6 del 2 Agosto 1997 - Pag 14)

Nel mezzo secolo trascorso dopo la seconda guerra mondiale l'Europa, lentamente, ma continuamente, è andata in direzione dell'unità. Le barriere doganali tra i paesi della Comunità europea sono già cadute, e c'è la speranza che presto alcuni di questi paesi adotteranno un sistema monetario comune. Tuttavia il cammino da percorrere è ancora lungo: un ampliamento verso est con l'accoglimento di nuovi Stati-membri non sarà facile, e l'attuale processo di decisione politica probabilmente non sarà adatto ad una comunità più grande. Saranno necessarie delle riforme.

Uno dei problemi che si presentano nell'unificazione dell'Europa è il problema della pluralità delle lingue. La sua importanza è generalmente sottovalutata perché spesso non viene considerato il ruolo fondamentale della lingua nelle relazioni interpersonali. La diversità linguistica sfocia frequentemente in discriminazione, la quale a sua volta conduce a conflitti etnici che possono minacciare l'unità statale, come ad esempio in Belgio e in Canada. Anche la Comunità europea deve evitare concura il pericolo che dal seme della discriminazione linguistica si sviluppi uno scollamento rovinoso.

I costi della diversità delle lingue non sono costituiti soltanto da spese per traduzioni e per interpreti. Si deve prendere in considerazione un concetto più esteso del termine "costo", comprendente conseguenze non desiderate che non sono facilmente calcolabili dal punto di vista monetario. Inoltre i costi non vengono considerati immutabili: bisogna esplorare le possibilità di limitarli e di abbassarli tramite una soluzione efficace del problema linguistico europeo. Certamente la diversità delle lingue in Europa ha un grande valore culturale, e la soluzione del problema linguistico europeo non può essere semplicemente il passaggio da un multilinguismo ad un monolinguismo: la ricchezza dell'eredità linguistica va conservata.

Di fronte alla vastità del problema è necessario mettere a confronto vantaggi e svantaggi di alcune possibili soluzioni. A mio giudizio è evidente che bisogna raggiungere questi tre obiettivi:

1) facilità della comunicazione;

2) assenza di discriminazione linguistica;

3) conservazione dell'eredità culturale delle singole lingue.

Attualmente ovunque, al di fuori dei territori di lingua inglese, i valori della pluralità delle lingue vengono conservati.

Uno studio attento del problema mostra chiaramente che la migliore soluzione è l'introduzione dell'insegnamento scolastico dell'esperanto come seconda lingua di tutti.

Dall'introduzione al libro edito dall'Associazione Radicale espERAnto', nell'ambito di un progetto di informazione sostenuto dall'Unione europea.

Per acquistare il libro si può

chiamare il numero 06/689.791

(il costo è di 30.000 lire).

 
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