Figuriamoci se è anche solo lontanamente accettabile l'idea di convivere con norme che discriminino l'uno o l'altro comportamento, o, peggio ancora, l'uno o l'altro orientamento individuale: non voglio discuterne nemmeno per un istante... se non, magari, solo per dire (ma questa è una mia preferenza "culturale", e chiedo scusa per la parolaccia) che, piuttosto di invocare per legge la "parità" tra i diversi orientamenti e comportamenti sessuali, la "nuova frontiera" (meglio: l'abbattimento della frontiera) mi parrebbe quella di togliere tout court qualsiasi rilevanza all'elemento sessuale ai fini dell'accesso a qualunque istituto giuridico. E la cosa è molto meno astratta di quanto appaia a prima vista. Ma questo è un altro discorso, che proseguiremo stasera a cena.
Quello che invece mi importava dire oggi, dopo l'invito mecacciano all'outing e il riferimento perduchiano alle direzioni giuste da imprimere alla società, è che io non sento il bisogno (anzi, ne ho un po' paura) né di direzioni, né di direzioni giuste, né di chi le indichi agli altri, né, come in questo caso, di chi le indichi ad un altro.
Tutto qui. Quindi, caro Perduca, come vedi, rischiamo di essere ancora una volta d'accordo. E, magari solo per questo, di avere entrambi torto marcio.
A presto.