Per ciò che riguarda il caso da cui -come dicono quelli che parlano bene- abbiamo preso le mosse qualche ora fa, il mio timore è che il tratto di strada comune che prefiguri è quello per cui c'è il povero Pezzi di turno che va avanti, sospinto e convinto, diciamo così, dalle ombrellate libbberalilibbberisteelibbbertarie mecaccianperduchiane, a imboccare l'uscita -è il caso di dirlo- per un "outing" che lo sventurato -cazzi suoi- non ha invece nessuna intenzione di compiere, e che invece, in nome del "rispetto umano" da scongiurare, e soprattutto, si capisce, per il suo "bene", DEVE fare. Non mi hai convinto.
Più in generale, invece, ti invito (e, come si dice a Torre Argentina, invito me stesso) a rileggere gli illuminanti passaggi del mai pronunciato intervento di Pasolini al congresso radicale del '75 sui rischi di conformismo e di omologazione legati ad un certo modo di intendere le battaglie per i diritti civili. Vado a memoria, ma mi sembra di ricordare qualche passaggio non privo di ironia e di preoccupazione su quelli che si battono con troppo zelo (l'ombrello!!!) per i diritti degli altri.
Stasera rileggiamo, e domani riscriviamo.
Mi stia bene, e si ricordi che tra 45 minuti siamo in onda (o in onta?) su RR.