Caro Adriano,quello che tu dici e' vero.
Vedere persone che stanno per perdere il loro posto di lavoro, le loro sicurezze, la loro serenità, come giustamente affermi, è doloroso.
Tuttavia le vie della politica sono a volte tortuose ed impensabili (direi come quelle del Signore se non fossi laico).
Ormai la collettivita', loStato se vuoi, non puo' piu' accollarsi certi oneri sociali.
Ognuno cerca il suo giusto profitto: sia l'imprenditore che il lavoratore.
Ma se soffochi il primo, impedendo che la linfa vivifica della creazione dell'impresa bagni i deserti del nulla, tutti ne saranno svantaggiati.
Credimi, creare qualche cosa e' difficilissimo.
Ci cono moltissimi giovani che non riescono piu' a trovare un posto perche' nessuno vuole piu' accollarsi tante spese, neppure lo Stato.
Allora si potrebbero creare nuove condizioni economiche e politiche che permettano una prosperita' generalizzata per tutti, sia dipendenti che imprenditori.
Al di la' degli scontri "ideologici" cerca di pensare in questi termini.
E ben venga un dibattito su questo tema.
I radicali non sono mostri mitologici di tipo "nazistoide" che tu a volte dipingi.
Se hanno "peccato" a volte di intransigenza e' stato, credo, per difendere un'idea in un mondo che ormai e' solo bieco opportunismo.
I radicali hanno avuto il coraggio di fare scelte strategiche quando TUTTI fanno solo scelte meramente tattiche.
E credimi, non e' poco.
Un saluto,
Giuseppe Vatinno