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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Sandro - 27 settembre 1999
APPELLO PER IL WORLD PRIDE ROMA 2000

Il 2000 oramai prossimo, per svariati motivi sarà un anno di straordinaria importanza per il mondo intero.

Molti la propria fiducia e le proprie aspettative, sull'idea che questo sia un anno che, oltre ad aprire il nuovo millennio, rappresenti anche un vero punto di svolta, una nuova era segnata da tratti nuovi che rappresentino un futuro migliore per l'umanità.

Tutti si preparano all'evento con grande fervore e trepidazione e la nostra città, Roma, ha certamente motivi in più per vivere quest'attesa.

La città eterna, come è noto, sarà sede delle celebrazioni del Giubileo e pertanto ormai da mesi si è avviata una straordinaria operazione di "make-up" che la renda più accogliente ai suoi visitatori.

L'accoglienza che Roma può e deve offrire nello spirito stesso del Giubileo, che rispettiamo nonostante la nostra coatta diversità di vedute, non dovrà essere tale solo per i molti pellegrini, che sono pochi rispetto alla moltitudine delle razze, religioni e culture che popolano la capitale.

Roma, dall'1 al 9 luglio del 2000, sarà sede anche del primo World Pride, manifestazione massima di un altro orgoglio, non religioso, ma altrettanto degno di rispetto ed attenzione.

L'orgoglio di una cultura forzatamente sotterranea, che il nostro impegno vuole che possa finalmente manifestarsi apertamente e confrontarsi e arricchirsi nel confronto con le altre culture e le altre realtà.

L'orgoglio di chi lavora perché le differenze siano ricchezza e crescita. In assoluto. Non certo causa di guerre e odi tra consimili.

Lavoriamo quitidianamente a ciò con grandi difficoltà, cercando di superare ostacoli dovuti all'inciviltà alimentata da personaggi politic appartenenti ad una destra triviale e falsamente liberista, a cui oggi non esiste alcun contrappeso. Bisogna fare i conti anche con le istituzioni che, se non altro, avrebbero il dovere di ascoltare e tutelare tutti in uno spirito laico e super partes e che invece in nome di delicati equilibri politici non forniscono le risposte attese.

La realtà è questa.

Migliaia di miliardi stanziati per il Giubileo, per infrastrutture, restauri, accoglienza e quant'altro, mentre per il World Pride non si riescono nenache ad ottenere i necessari permessi per l'utilizzo di piazze pubbliche.

Prima di gridare alla discriminazione, però, ci preme rivolgere un appello.

Alla sensibilità di tutti ocloro i quali hanno già compreso l'importanza per migliaia di persone di poter dare un'immagine di se stessi coerente con il propriio essere, senza vergogna e senza sotterfugi.

Un appello alla responsabilità degli amministratori pubblici, perchè favoriscano la piena libertà degli individui garantendone il pieno godimento dei diritti e dando loro la possibilità di far comprensere a tutti che la sessualità, in qualsiasi forma essa si manifesti, non è una minaccia, ma un immenso dono.

E pieno godimento dei diritti vuol dire anche poter produrre cultura in quelle piazze che ad alcuni sono vietate in nome della tutela dei beni culturali e che poi invece sono teatro di iniziative "meritorie" solo perchè apportatrici di capitali provenienti dai diritti televisivi.

Con il presente appello Vi chiediamo di riflettere, davvero, sul significato dei termini cultura, libertà, rispetto.

Senza demagogia, senza false promesse, ma valutando ciò che ciascuno può dare personalmente, o in funzione del proprio ruolo nella società, per la costruzione di un vero nuovo millennio.

firmato da Imma Battaglia, Presidente del Circolo Mario Mieli

www.worldpride2000.com

 
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