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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 5 ottobre 1999
DICHIARAZIONE DI EMMA BONINO E MARCO PANNELLA, DI MARCO CAPPATO E GIANFRANCO DELL'ALBA, EURODEPUTATI DEL NORD-EST, SULLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI, SUI REFERENDUM, SULLE POSSIBILI ELEZIONI POLITICHE ANTICIPATE, A PARTIRE DALLA SITUAZIONE DEL NORD-EST, E, IN PARTICOLARE, DEL VENETO.

Roma, 5 ottobre 1999

"La situazione del Veneto e più in generale del Nord-est, come confermano anche studi e analisi di Ilvo Diamanti, esige che con urgenza si affronti e si risolva il problema dell'aggiornamento, forse di un mutamento, della strategia istituzionale, economica, sociale dell'intera area.

Rilancio del mercato; adeguata, ulteriore liberazione legislativa - non solo di fatto - dei diritti dell'impresa e del lavoro; federalismo di stampo "americano", che coinvolga sempre più anche i settori della giustizia, della sicurezza, della formazione oltre a quello della pubblica amministrazione che va radicalmente riformata e gestita da chi ha titoli, capacità e interessi a farlo nel rispetto degli interessi generali; tendenziale bipartitismo in alternativa al bipolarismo imperfetto che da cinquantanni vige in Italia, sono alcune delle soluzioni che vanno prescelte e assicurate.

I due schieramenti che finora si sono formati (e, più di rado, affrontati su esigenze oggettive fondamentali) e si fronteggiano corrispondono ormai solo in parte allo scontro in atto fra forze riformatrici e forze conservatrici.

A primavera vi saranno certamente elezioni regionali e tenuta dei referendum; mentre elezioni politiche generali anticipate non sono assolutamente da escludere come ipotesi; anzi, vanno considerate tempestivamente.

I radicali con la Lista Bonino sono stati confortati alle elezioni europee da uno straordinario voto popolare, che ne ha fatto la seconda forza del Veneto e del Friuli Venezia-Giulia. Essi intendono - quindi - essere in queste tre circostanze pienamente presenti, per affermare gli obiettivi liberali, liberisti, riformatori, federalisti e antipartitocratici che sono i loro e di tanta parte della pubblica opinione.

Occorre rapidamente avviare e portare a compimento un processo ri-formatore degli schieramenti politici ed elettorali del Nord-est e del Veneto. Non si tratta di trovare marginali valori aggiunti per servire questa o quella strategia esistente, men che mai questa o quella leadership istituzionale già stabilita. A questo non siamo né saremo disponibili.

Lo schieramento referendario veneto sui referendum liberisti per la liberazione dell'impresa e del lavoro, di riforma liberale delle istituzioni costituisce una base certa anche se non esclusiva per la nuova strategia e per il nuovo schieramento riformatore, a costituire il quale non potranno non essere invitati, quindi, come soggetti costituenti, se lo vorranno, quanti, imprenditori delle varie categorie e organizzazioni, movimenti ad esempio come la LIFE, esponenti del mondo giudiziario e civile sostenitori della "giustizia giusta", coinvolgendo finalmente in condizioni almeno di parità le donne e assicurando una presenza importante dei giovani.

Il nostro movimento ha ben presente quali siano state le forze che hanno contribuito al grande successo della raccolta di firme sui 20 referendum, o che hanno seriamente auspicato la riuscita; così come coloro che sono stati invece ben attenti a non dispiacere alla politica partitocratica romana anche in questa occasione.

E' dall'elettorato e, anche, dal popolo e dalla classe dirigente che fino a ieri hanno fatto fiducia alla politica sia dell'uno sia dell'altro polo - e forse ancor più da coloro che hanno preferito astenersi piuttosto che rassegnarsi a una politica cui non riconoscono forza positiva - che nei due, o tre, grandi appuntamenti di voto della primavera del 2000, libertà e giustizia, onestà e riforma possono essere portate alla vittoria".

 
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