Dichiarazione di Benedetto Della Vedova eurodeputato della Lista Bonino:
Roma, 6 ottobre 1999
"Cofferati fa il suo mestiere e lo fa bene: cerca di difendere l'ormai indifendibile assetto proibizionista e inefficiente del mercato del lavoro. E facendolo dice una evidente bugia, cioè che la liberalizzazione del mercato del lavoro contenuta nei nostri referendum penalizzi i più deboli. E' vero esattamente il contrario, come dimostrano i dati resi noti dalla Commissione europea e dall'OCSE, che mostrano come la disoccupazione italiana colpisca in modo feroce le fasce più deboli della forza lavoro: donne e giovani.
L'abolizione dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori chiesta da un referendum non significa - Cofferati lo sa bene - » libertà' di licenziamento , ma semplicemente la cancellazione del reintegro sul posto di lavoro disposto d'imperio dal magistrato del lavoro. In tutti i paesi europei più avanzati, in caso di licenziamento individuale sono previsti congrui indennizzi monetari. Dopo il referendum il giudice conserverebbe la facolta' di imporre al datore di lavoro la scelta tra riassunzione o indennizzo: l'Italia resterebbe un paese assai » garantista .
La verita' cui Cofferati finge di essere cieco, é che grazie alla liberalizzazione del mercato del lavoro milioni di giovani disoccupati potrebbero trovare impieghi regolari anziché precari o al nero.
Cofferati difende i lavoratori gia' protetti ma iscritti al sindacato e si disinteressa dei veri deboli, cioè i disoccupati. Anziché lanciare falsi allarmi su presunti futuri attacchi ai diritti dei deboli, noi preferiamo rimuovere gli ostacoli attuali all'ingresso nel mondo del lavoro per milioni di italiani e offrire alle imprese condizioni di competitivita' analoghe a quelle dei concorrenti francesi, tedeschi o spagnoli".
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