Scrivo non per la sollecitazione di Pezzuto, ma solo perche' ora trovo il tempo di leggere le sue osservazioni. Che condivido in parte e mi fanno tornare alla mente alcune perplessita' che ebbi due anni fa alla ripresa di quelle azioni di disobbedienza civile sulle droghe. Non e' pero' del tutto esatto dire, come dice Vittorio, che non ci furono mai manifestazioni in occasione delle passate udienze. Fino a quando mi sono occupato del Cora, ho organizzato svariate presenze davanti al tribunale di Roma: volantinaggi, tavoli, cartellonate e raccolte di firme. E' chiaro, comunque, che per fare dei processi una occasione di battaglia politica ci vuole anche (molto) altro.All'assemblea svoltasi all'Ergife in giugno all'indomani delle elezioni europee ho proposto che quest'autunno si potesse tenere un "seminario" piu' o meno interno sui temi libertari. Un incontro in cui esaminare lo stato dell'arte delle nostre iniziative su droghe, bioetica, unioni di fatto, aborto, ecc. Per acquisire nuove conoscenze e aggiornare il nostro bagalio teorico e mettere a punto le strategie e le iniziative conseguenti.
In quell'occasione Pannella osservo' giustamente che in quel momento le priorita' erano altre. Anche adesso persiste la priorita' referendaria e la necessita' di non lasciare che il regime dell'informazione schiacci l'immagine, la presenza e l'iniziativa radicale. I processi pero' ci sono e almeno su questi qualcosa si dovra' pur decidere. Anche perche' - io non sono un esperto legale, ma mi permetto lo stesso di fare una previsione - stante l'attuale giurisprudenza in materia, le condanne dei protagonisti delle cessioni gratuite di hashish sono pressoche' certe.
