Dichiarazione di Olivier Dupuis, segretario del Partito Radicale e deputato europeo.
Roma, 14 ottobre 1999. "Dopo i festeggiamenti in stile "rivoluzione culturale" e le virili sfilate militari per il 50ennale della presa del potere da parte dei comunisti, era difficile aspettarsi dal regime di Pechino segnali distensivi, o segnali che facessero sperare in decisi "balzi in avanti" verso le riforme democratiche. Nonostante le ridondanti dichiarazioni dei notabili comunisti sull'inarrestabile marcia della Repubblica Popolare verso la vera democrazia e l'eco loro riservata dalle istituzioni occidentali, in Cina si continua a morire, per fame, per povertà, per le proprie convinzioni politiche o religiose. L'esecuzione di Liu Jia Huo, colpevole di diffondere delle cosiddette eresie, purtroppo non ci sorprende. Chiediamo alla comunità internazionale e, in particolare, all'Unione europea e ai suoi stati membri, di esprimere la più ferma condanna di questa messa a morte e di esigere il pieno rispetto, da parte della Cina, delle libertà di opinione e di culto".